“Anch’io ho uno stretto dentro di me” dice, e getta un grande pezzo di pane verso i gabbiani che seguono il traghetto. “Ogni turco si sposta mille volte al giorno fra la tradizione e la modernità. Fra il cappello e il velo. La moschea e la discoteca. L’Unione Europea e l’ostilità verso l’Unione Europea”. Ha colto il punto. Tutta la Turchia è squarciata da uno stretto invisibile (…) Perché è troppo grande e culturalmente troppo diversa [L’assassino dalla città delle albicocche, Witold Szabłowski, trad. L. Masi]
La Turchia è l’unico Paese al mondo che sorge tra due continenti: la regione della Tracia si trova in Europa, l’Anatolia in Asia; a dividere i due continenti è lo stretto del Bosforo e la città di Istanbul si sviluppa proprio nel punto di contatto tra Europa e Asia.
Per questo motivo geografico e per l’intricata commistione di lingue, culture, popoli, credenze e storia, da qualche tempo a questa parte mi sono appassionata a tutto ciò che ruota attorno alla Turchia, in particolar modo dopo aver trascorso cinque, bellissime giornate proprio nella città sul Bosforo.
Chiaro che non mi sarei lasciata sfuggire per nulla al mondo il reportage dalla Turchia “L’assassino dalla città delle albicocche” di Witold Szabłowski, tradotto dal polacco da Leonardo Masi per Keller editore.
“L’assassino dalla città delle albicocche” è un interessantissimo libro che include testimonianze, interviste, storie, riflessioni dei turchi e dell’Autore riguardo diversi argomenti, che spaziano dalla politica alla storia, dalla vita quotidiana alla religione.
Szabłowski incontra turchi di ogni estrazione sociale, dai professori universitari alle prostitute rinnegate, viaggiando in lungo e in largo attraverso la Turchia, cercando di mostrarne più sfaccettature possibili, specificando che esiste sempre la Turchia più conservatrice e quella più moderna, che talvolta si contrappongono ferocemente.
Per esempio, le mogli dell’Est della Turchia, nell’Anatolia, sono costrette a indossare il velo e a non mostrarsi troppo disinibite in pubblico; allo stesso tempo la prostituzione è legale, pertanto molti mariti frequentano i bordelli dove la donna è ridotta pressoché ad un oggetto.
L’omosessualità è un tema tabù e ogni anno le autorità turche vietano il gay pride, che puntualmente viene organizzato ugualmente, spesso con gravi e preoccupanti conseguenze.
Aleggiano costantemente sulla Turchia l’immagine venerata di Atatürk – e Szabłowski racconta a che la storia della signora Atatürk, da quasi tutti dimenticata dopo il divorzio dal padre di tutti i turchi – e il fantasma del genocidio degli armeni, fatto che le autorità turche proseguono a negare.
Si racconta di architettura nel capitolo del grande Sinan, il genio che ha progettato moschee meravigliose; la leggenda delle carpe di Abramo nella città di Şanlıurfa; la storia di Alì Ağca, l’assassino che arriva dalla città delle albicocche; fino a giungere alla conclusione che la Turchia è così complessa, così articolata, così indecifrabile che la sua bellezza sta proprio nell’impossibilità di essere capita.
Il quotidiano “Hūrryiet” ha pubblicato invece la foto di due donne in piedi, una accanto all’altra, con l’acqua fino alla vita. Una col vestito musulmano, che le copriva tutto tranne gli occhi. L’altra in topless.
“Questa appunto è la Turchia” diceva il commento della redazione [L’assassino dalla città delle albicocche, Witold Szabłowski, trad. L. Masi]
Titolo: L’assassino dalla città delle albicocche
L’Autore: Witold Szabłowski
Traduzione dal polacco: Leonardo Masi
Editore: Keller editore
Perché leggerlo: è un reportage unico e brillante per chi ama o vuole iniziare ad amare la cultura turca
(© Riproduzione riservata)
Un reportage sicuramente interessante, come keller è solita proporre.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie per la bella e interessante recensione, me lo segno.
Un sorriso
Ondina
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sembra un libro molto interessante… Mi viene in mente ora un’altro che sicuramente ti piacerebbe, visto il tuo interesse per la Turchia 🤗 – ” Mezza notte a Pera Palace – Charles King” e poi i libri di Elif Shafak. Abbracci dalla Romania!!! È un piacere seguirti!!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
questo titolo mi attira tantissimo, aspetto bookpride per comprarlo direttamente da loro (e nel frattempo magari smaltire un po’ di libri accumulati negli ultimi mesi). grazie per questa bella recensione
"Mi piace"Piace a 1 persona