Susan Abulhawa | Nel blu tra il cielo e il mare

A quei tempi non ero ancora nato. Ma quando entrai nel blu, quando diventai quello che diventai, Sulayman mi rivelò ogni cosa. Non lo capisco appieno, né pretendo che lo facciate voi. Ma forse potrete convincervi, come ne sono convinto io, che esistono verità che sfidano altre verità e spingono il tempo a ripiegarsi su se stesso.
Nel blu tra il cielo e il mare, Susan Abulhawa, trad. S. Rota Sperti

Nel blu tra il cielo e il mare” è il secondo romanzo che leggo firmato da Susan Abulhawa, scrittrice oggi naturalizzata statunitense, con origini palestinesi, pubblicato da Feltrinelli e tradotto da Silvia Rota Sperti.

Le vicissitudini della famiglia di Umm Mamduh, donna forte e fiera, madre sola di tre figli – Mamduh, Nazmiyeh e Mariam – iniziano nell’anno della Nakba (catastrofe), altrimenti noto come esodo palestinese del 1948. Tra il 1947 e il 1948 finisce il mandato britannico in Palestina e l’esercito del nascente Stato di Israele scaccia e confina senza pietà in campi profughi.

Umm Mamduh ha la capacità di vedere l’invisibile, un ginn si manifesta attraverso di lei: Sulayman, il quale talvolta prevede il futuro; la stessa magia la possiede Mariam, colei che vede i colori più brillanti e ad essi associa emozioni, positive o negative.

La famiglia di Umm Mamduh viene cacciata da Beit Daras, il loro villaggio, e spinta verso quello che diventerà il grande campo profughi di Gaza; durante lo spostamento, la piccola Mariam viene uccisa e Nazmiyeh viene brutalmente violentata da diversi soldati israeliani, mentre Mamduh viene gravemente ferito ad una gamba, tanto che resterà zoppo per il resto della sua vita.

Nel campo profughi, nonostante i lutti e i dolori, la vita cerca di riprendersi. Mamduh sposa Yasmine e decidono a malincuore di abbandonare per sempre i Territori ormai occupati da Israele e di trasferirsi negli Stati Uniti; Nazmiyeh sposa il giovane Atiyeh e da lui avrà dodici figli maschi prima di avere finalmente Alwan, l’unica femmina.

Negli Stati Uniti per Mamduh la vita è difficile: il figlio muore giovane e la nipotina viene sequestrata dalla madre, che tenta di farle scordare le origini arabe. Solo grazie alla mediazione di un’assistente sociale molto professionale, il nonno riesce ad ottenere la piena custodia di Nur, appunto la piccola nipote.

Tutte le vicende vengono narrate da Khaled, un bambino che conosce gli eventi della sua grande famiglia ancora prima di nascere, perché già vivo e reale nella mente della piccola Mariam. Siamo quindi accompagnati dalla suadente e tenera voce di Khaled, alla scoperta delle avventure e disavventure della famiglia.

Di tutte le cose che scomparvero a Gaza, gli ovetti Kinder furono quella che mi mancò di più. Quando Gaza venne murata e le conversazioni tra adulti si fecero più infervorate e più tristi, potei misurare la durezza del nostro assedio dal diminuire, sugli scaffali dei negozi, dei delicati ovetti di cioccolato con la loro sottile stagnola policroma e le splendide sorprese-giocattolo. Quando alla fine scomparvero del tutto e gli scaffali arrugginiti mi guardarono spogli e sconsolati, capii che gli ovetti Kinder avevano dato colore al mondo.
Nel blu tra il cielo e il mare, Susan Abulhawa, trad. S. Rota Sperti
Jarama, campo rifugiati (fonte: Wikipedia)

Nel blu tra il cielo e il mare” è un romanzo che mi ha profondamente appassionata e colpita, nella sua lieve magia. Per non rivelare troppi dettagli legati alla trama, non aggiungo altre informazioni; diversamente rovinerei il gusto della lettura a chi ancora non lo abbia letto.

Del romanzo mi sono piaciuti stile, descrizione dei personaggi, delle loro paure e delle loro gioie, descrizione dei luoghi (Palestina e Stati Uniti) e della caratterizzazione storica essenziale ma perfettamente comprensibile. Il tutto ha permesso all’Autrice di scrivere un libro stimolante, coinvolgente e interessante.

Sono convinta che per conoscere, soprattutto la realtà che viviamo e che deriva indubbiamente dagli eventi passati, occorra leggere e informarsi: romanzi come questo sono ottimi punti di partenza per approfondire, conoscere e farsi un’idea, il più possibile imparziale del nostro tempo.

“Nel blu tra il cielo e il mare” non lascia certo indifferenti.

Titolo: Nel blu tra il cielo e il mare
L’Autrice: Susan Abulhawa
Traduzione dall’inglese: Silvia Rota Sperti
Editore: Feltrinelli

2 pensieri su “Susan Abulhawa | Nel blu tra il cielo e il mare

  1. Barbara ha detto:

    Qualche anno fa lessi Ogni mattina a Jenin di Susan Abulhawa, apprezzandone lo stile e la capacità di tenerti incollata alla storia. Grazie per questa segnalazione e per aver riportato la citazione sugli ovetti kinder. Molto efficace.
    È sempre un piacere passare a leggerti.

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