Carlos Spottorno e Guillermo Abril | La crepa

E il sogno di un’Europa unita divenne realtà. Prese il nome di Unione Europea (Ue) e si trasformò nella più grande libertà del mondo. Uno spazio sicuro. Organizzato. Solidale. Tutelato da uno stato sociale di cui essere fieri. Il grande motore economico del mondo. Un giardino rigoglioso all’interno del quale fare affari era davvero proficuo. Una casa per 500 milioni di persone che circolavano liberamente da un Paese all’altro (…) Nel 2008 una grave crisi economica scosse l’Europa (…) L’ondata di indignazione era molto più grande di quanto ci si sarebbe immaginati. Le proteste imperversavano anche al di là delle frontiere europee [La crepa, C. Spottorno e G. Abril, trad. F. Bianchi]

Fotogramma di un salvataggio al largo delle coste di Lampedusa ad opera dei militari italiani. Immagine tratta dal libro “La crepa” Carlos Spottorno e Guillermo Abril (fonte: add editore)

Nessuno di noi si rende conto di vivere la Storia, tanto siamo concentrati a vivere la nostra vita. Ci rendiamo conto di averne vissutto un pezzetto solo dopo qualche mese, o qualche anno, quando ci chiediamo dove eravamo il 3 ottobre 2013, il giorno in cui quasi 400 migranti persero la vita affogando nel Mar Mediterraneo; o dove eravamo il 2 settembre 2015, quando le autorità turche rinvenirono il corpicino senza vita di un bimbo siriano di tre anni, Alan Kurdi, sulla spiaggia di Bodrum, dopo un naufragio; o ancora dove eravamo mentre l’Ungheria chiudeva le sue frontiere impedendo ai migranti di passare, o quando la polizia greca arrivava al limite delle violazione dei diritti umani nei campi profughi di Indomeni.

Oggetti rinvenuti sulle spiagge di Lampedusa. Sono oggetti appartenuti ai migranti annegati durante le traversate. Immagine tratta dal libro “La crepa” Carlos Spottorno e Guillermo Abril (fonte: add editore)

Nessuno di noi si rende conto di vivere la Storia, per questo dovremmo sentirci in dovere di leggere e capire di più il mondo che ci circonda. “La crepa” di Carlos Spottorno e Guillermo Abril, tradotto da Francesca Bianchi per add editore (171 pagine, 28 €) è uno di quei libri che, rivelandosi ottimi strumenti, aiutano a comprendere la situazione politica che stiamo vivendo in Europa, con le sue forti tensioni e gli episodi drammatici.

Il fotografo Carlos Spottorno e il giornalista Guillermo Abril decidono di mettersi in viaggio alla scoperta di quei punti in Europa dove i confilitti e le tensioni sono all’ordine del giorno; quei punti dove l’unità europea, il sogno di quell’unione europea, così desiderato alla fine della II Guerra Mondiale, inizia a scricchiolare aprendo piccole ma profonde crepe.

Durante i viaggi nelle zone calde d’Europa, Spottorno ha scattato innumerevoli fotografie mentre Abril ha raccolto interviste, sia a migranti che alle autorità di varie nazionalità, scrivendo una marea di appunti che si sono trasformati nei brevi ma incisivi testi del libro. Le fotografie di Spottorno sono state trasformate in immagini a metà strada tra una foto classica e un bozzetto, hanno un sapore quasi antico, anche se raccontano di fatti occorsi pochi anni fa.

Il viaggio dei due reporter spagnoli inizia a Melilla, enclave spagnola in Africa, fazzoletto di terra circondato dal Marocco. Ogni giorno qui arrivano carovane di africani che cercano di passare i fili spinati, le recinzioni, le barriere per saltare in Europa.

Altri profughi cercando di entrare in Europa passando dalla Turchia, dalla Grecia o dalla Bulgaria, seguendo la rotta balcanica; anche qui l’accoglienza non è per niente calorosa, la Frontex, polizia europea che presidia i confini, quando intercetta queste persone le stipa in campi circondati da filo spinato e alte recinzioni, come fossero prigionieri. Le strutture sono così miserabili che le epidemie di tubercolosi sono all’ordine del giorno.

Frontex e migranti lungo i confini tra Serbia e Croazia. Immagine tratta dal libro “La crepa” Carlos Spottorno e Guillermo Abril (fonte: add editore)

Drammatici episodi si registrano anche più a nord, sempre lungo la rotta balcanica: i migranti che giungono dalla Serbia vengono bloccati dalle autorità ungheresi, quindi costretti a fare il giro più lungo per passare in Croazia e Slovenia. Ma questa volta la gente slovena e croata dà una mano, porta generi di prima necessità e calore, forse ricordandosi che solo una ventina d’anni fa erano loro ad aver bisogno. Piccoli sprazzi di solidarietà umana.

Spottorno e Abril giungono a Lampedusa: riescono ad imbarcarsi su una delle navi della Guardia Costiera italiana, quando ancora esisteva il progetto Mare Nostrum, volto a soccorrere i migranti sulle bagnarole provenienti dalle coste dell’Africa. I due reporter, con un permesso eccezionale, partecipano ad una pericolosa missione di soccorso.

Mar Mediterraneo, migranti in attesa del soccorso della Guardia Costiera. Immagine tratta dal libro “La crepa” Carlos Spottorno e Guillermo Abril (fonte: add editore)

(…) l’operazione Mare Nostrum è iniziata da quattro mesi e ha messo in salvo 10.000 persone. Due anni dopo saranno 10.000 in un solo giorno. Ma a quel punto Mare Nostrum non ci sarà più. Cancellata per mancanza di fondi. E l’Ue non sarà riuscita ad attivare nessun’altra missione di soccorso in questo abisso [La crepa, C. Spottorno e G. Abril, trad. F. Bianchi]

Infine, i due reporter viaggiano attraverso la cerniera Est dell’Europa, dove l’ingombrante vicino di casa Russia spinge e cerca di schiacciare quelle che un tempo furono i territori compresi nelle sue Repubbliche Socialiste Sovietiche. Repubbliche Baltiche, Ucraina e Bielorussia cercano di respingere le prepotenze della Russia. Lungo i confini tira un’aria che puzza di una nuova Guerra Fredda.

Pochi giorni fa ho letto un articolo che elencava le dieci città più xenofobe d’Europa. Ben cinque sono città italiane: Torino, Bologna, Palermo, Napoli e Roma. L’arrivo di profughi e migranti nel corso degli ultimi anni ha acuito quella latente paura del diverso, dello sconosciuto e dell’altro; in momenti drammatici come questi è facile cadere nella trappola delle vecchie ideologie che non sono mai state soppresse del tutto,  e diventa semplice mettersi contro chi ha perso tutto e non ha più nulla, colui che cerca solo di ciò che vorremmo tutti: un buon lavoro, un futuro sicuro e una casa per crescere i propri figli.

“La crepa” di Carlos Spottorno e Guillermo Abril ci apre gli occhi su questa disperazione e ci invita ad essere più compassionevoli verso gli altri; chissà se un domani dall’altro lato del filo spinato ci saremo noi o i nostri figli. Se così sarà, anche se ci auguriamo di no, il calore umano e la compassione saranno sentimenti che vorremmo percepire.

Titolo: La crepa
Gli Autori: Carlos Spottorno e Guillermo Abril
Traduzione dallo spagnolo: Francesca Bianchi
Editore: add editore
Perché leggerlo: è uno di quei libri che, rivelandosi ottimi strumenti, aiutano a comprendere la situazione politica che stiamo vivendo in Europa, con le sue forti tensioni e gli episodi drammatici.

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