(Ri)diventare lettori: cinque consigli per approcciarsi alla letteratura

Con il trascorrere del tempo possono cambiare molte cose in noi: è possibile che nascano nuove passioni e che altre vengano accantonate. Dopo anni che non leggete potrebbe venirvi voglia di riprovarci, di riprendere un libro in mano, perché ne avete sentito parlare tanto oppure perché avete bisogno di leggere quel determinato libro per lavoro. Tutti siamo stati ‘lettori’: durante gli anni scolastici ci sono state assegnate delle letture, ma alcuni di noi una volta completata l’istruzione hanno deciso di non leggere più per molteplici motivi.

Riprendere a leggere dopo tanto tempo sarà un po’ come iniziare a correre: non si comincia iscrivendosi alla maratona di New York, ma correndo solo due minuti per volta (e fidatevi che per chi non è allenato due minuti sono molto lunghi e il fiatone arriva subito).

Anche per ricominciare a leggere si dovrà procedere per gradi: a chi si riapproccia alla lettura non suggerirei mai di cominciare a leggere “Guerra e pace” di Lev Tolstoj, non penso che arriverebbe nemmeno alla fine del primo capitolo. Quindi come ricominciare a leggere? L’articolo che state leggendo è un compendio in cinque punti che illustra un possibile approccio alla lettura per ragazzi e adulti che vogliono ritornare a leggere. Spero che questo scritto possa esservi utile e possa fornirvi qualche spunto interessante.

Mid-Manhattan Library, New York (Photo by Sebas Ribas on Unsplash)

1. La lettura: impegno ma grandi soddisfazioni

I docenti delle scuole medie e superiori durante gli anni scolastici assegnano letture viste dagli studenti come ‘obblighi’: la lettura di un libro è semplicemente il passaggio necessario per consegnare la scheda libro e per ottenere un buon voto di italiano. A volte gli studenti apprezzano i testi suggeriti dai docenti, ma più di frequente una volta terminati gli studi, mancando la motivazione del buon voto in italiano, i ragazzi non cercano più l’occasione di leggere.

Come dovete procedere per (ri)cominciare a leggere? Innanzi tutto, è importante sapere che la lettura è un’attività impegnativa, non dal punto di vista fisico ma mentale: anzittuto, servono concentrazione e motivazione per leggere un libro. Ricominciare a leggere dopo tanto tempo vi richiederà all’inizio parecchio impegno – per terminare un libro ci metterete molto di più rispetto agli amici lettori – ma giunti al termine del vostro romanzo la soddisfazione sarà immensa. Per prima cosa, dovrete trovare il tempo per leggere…

2. Il tempo per leggere: la lettura non è una gara

Ma chi è che ha il tempo di leggere al giorno d’oggi? Le troppe e tante cose da seguire è innegabile che portino via tempo ed energia. Gli amici lettori vi diranno di leggere nei ritagli di tempo: niente di più sbagliato.

Chi non è abituato a leggere non può pensare di leggere nei ritagli di tempo: pochi minuti liberi non sono sufficienti per immergersi completamente nella storia. Inoltre, non vi consiglierei di leggere sui mezzi pubblici o nelle sale d’attesa, semplicemente perché solo luoghi dove la gente parla oppure fa gesti o cose che possono distrarvi.

Dovreste decidere di dedicare un preciso momento della giornata – cercando di mantenerlo fisso per far sì che diventi un rito quotidiano – e di scegliere un luogo il più possibile silenzioso, per potervi concentrare su quello che legge. Potreste ricavarvi il tempo per leggere prima di cena, oppure prima di andare a dormire, al mattino presto o ancora sacrificando un po’ di tempo alla tv o ai social network.

In più, dovete tenere a mente che leggere è un piacere, non una gara. Su Internet spopolano le Reading Challenge, vere e proprie maratone di lettura, dove lettori più o meno pazzi leggono tantissimo e a gran velocità. Ecco, non curatevi della velocità della lettura, bensì preoccupatevi della qualità delle letture. È preferibile leggere un libro bello – solo uno – anziché quattro brutti e uno bello. Leggendo troppo in fretta si perdono dettagli e leggendo troppi libri le storie sfumano l’una nell’altra e verrà difficile, in futuro, ricordarsi cosa si è letto.

3. La lettura non è costosa

Sì, ma i libri costano. Beh, certo che costano, sono un prodotto commerciale a tutti gli effetti. Un biglietto del cinema costa, una serata in pizzeria costa, una vacanza costa, il carburante per la macchina costa. Epppure, nessuno di noi rinuncia ad una serata al cinema, una pizza con gli amici, una breve vacanza o un giro in macchina. Al contrario di tutte queste attività elencate, ci sono molti modi per leggere gratis (o quasi):

  • Prendere in prestito i libri dalla biblioteca: se non volete azzardarvi a spendere 20 euro per un libro che – magari – non vi piacerà, fate un salto in biblioteca. Con una tessera gratuita avrete accesso a illimitati prestiti.
  • Le offerte lampo degli ebook: se avete un tablet potete scaricare innumerevoli libri in formato epub o pdf e leggerli comodamente sul dispositivo che preferite; tenete d’occhio IBS.it o Amazon, dove ogni giorno vengono messi in vendita libri a partire da 0.99 centesimi, mentre spesso le anteprima dei romanzi sono gratuite: potreste quindi leggere i primi due capitoli di un libro e decidere se acquistarlo oppure no.
  • Curiosate nei mercatini dell’usato: spesso di possono fare buoni affari e molte volte i libri sono tenuti bene.
  • Fateveli prestare dagli amici lettori!
  • Partecipare agli eventi di bookcrossing (scambio di libri fisico) oppure iscriversi gratuitamente ad Acciobooks (piattaforma di scambio di libri on line).
  • Aspettate le offerte che gli editori fanno ogni tanto nel corso dell’anno: spesso i libri vengono scontati sino al 25% oppure cercate tra i reminders sui siti quali Mondadori Store o IBS.it, a volte gli sconti toccano il 55%.

Libreria a Bradford, United Kingdom (Photo by Michael D Beckwith on Unsplash)

4. Ma cosa leggo? La scelta del libro

C’è un libro che fa proprio per voi e quando lo leggerete vi sembrerà che sia stato scritto apposta per voi Bisogna solo trovarlo! Nella scelta del libro potrete essere aiutati da diverse figure:

  • Il bibliotecario già citato, il quale conosce molto bene i libri potrà consigliare il romanzo giusto.
  • Il libraio saprà suggerire delle belle letture.
  • L’amico che legge, quello che impresterà il libro con tanto di motivazione del perché leggerlo.
  • Le recensioni sui giornali o su internet possono aiutare a farsi un’idea di quello che “va di moda” (anche se non necessariamente il primo libro in classifica sul Tuttolibri è il migliore.
  • Un giro sui social network: sulle pagine degli editori italiani, dei blogger che parlano di libri, sui gruppi di lettura su Facebook
  • Partecipare ad un gruppo di lettura organizzato dalla biblioteca o dalla libreria di quartiere: un gruppo del genere prevedere che si legga lo stesso libro in un determinato lasso di tempo (solitamente un mese) e che alla lettura segua una serata di discussione.
  • Partecipate a fiere ed eventi letterari, ce ne sono tutto l’anno sparsi lungo tutta la Penisola: dal famoso Salone Internazionale del Libro di Torino al BookPride di Milano, dal Triestebookfest a Più libri, più liberi di Roma; curiosate negli stand degli editori e parlate con loro: sapranno certamente suggerirvi un buon libro da leggere.

5. I benefici della lettura

Ma la fatica di leggere ripaga? Quali sono i benefici della lettura? Io ve ne indico sette, ma sono certa che ce ne siano molti di più.

  • La lettura aiuta a migliorare e aumentare la concentrazione, in un mondo fatto di distrazioni non è poca cosa.
  • Leggere fornisce ispirazione: che sia per un viaggio, per un evento da organizzare, per un oggetto da creare.
  • I libri migliorano le nostre capacità critiche: impariamo a vedere luoghi e persone in modo diverso, ci aiuta a sfatare stereotipi e pregiudizi e nei libri, nella maggior parte, ci sono personaggi nei quali possiamo identificarci.
  • Si imparano delle nozioni, informazioni utili nella vita di tutti i giorni o semplici curiosità.
  • Leggere aiuta a migliorare il nostro modo di scrivere e di parlare, di spiegare ed esporre concetti. Ci insegna anche delle parole nuove o ci ricorda parole che non utilizziamo mai.
  • I libri ci trasportano in luoghi e tempi lontani, in epoche diverse, in località che forse non vedremo mai direttamente. Il tutto a fronte di una spesa di pochi euro e di un po’ di concentrazione e impegno.
  • Grazie ai libri è possibile incontrare tante persone accomunate dalla nostra stessa passione. E c’è chi dice che nessuna amicizia è più veloce di chi ama gli stessi libri.

Io dico che ne vale la pena ricominciare a leggere, vi assicuro che le fatiche iniziali verranno ripagate!

12 pensieri su “(Ri)diventare lettori: cinque consigli per approcciarsi alla letteratura

  1. ROSANNA ha detto:

    Cara Claudia, ho letto con profondo interesse questo articolo. Devo confessarsi che purtroppo è da un po’ che non riesco più a leggere come una volta è con la stessa soddisfazione. Leggere mi è stato di aiuto nei momenti peggiori della mia esistenza, quando avevo bisogno di prendere le distanze da situazioni che per un motivo o per un altro mi facevano soffrire. Attualmente il lavoro si è fatto più pressante per cui devo concentrarmi su letture giuridiche specifiche, ma non per questo mi disinteresso dal conoscere i libri in uscita, scarico spesso ebook a prezzi modici su Amazon e, perché no, ogni tanto faccio un salto alla Mondadori della mia città per concedermi un regalo.

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  2. Appuntario ha detto:

    Per ridiventare lettori bisognerebbe aver avuto alle spalle una buona base fin dall’inizio. Dai genitori, prima ancora che dalla scuola. Durante la mia prima gioventù ho letto molto poco (anzi pochissimo) e solamente più tardi ho potuto ricominciare a leggere come facevo da bambina, perché non avevo scordato del tutto l’amore per i libri insegnatomi da mio padre. La lettura è costosa, non c’è nulla da fare, perché oggi per molti italiani è diventato difficile persino vivere. Per fortuna come dici bene tu ci sono delle buone scorciatoie nonostante, almeno a Roma, stiano diminuendo le bancarelle, ma esistono altre soluzioni. Per quanto riguarda invece la scelta del libro, per il proprio diletto e soprattutto per imparare a seguire il proprio pensiero, la libertà, la bellezza delle parole e tutto quello che ne concerne e che mi dilungherei fin troppo ad elencare, ci sono autori imprescindibili, oggi dimenticati del tutto, come la Alcott, Twain, Rodari, Andersen, Baum, London, Stevenson che educavano a leggere, scoprire e viaggiare sempre.

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  3. Athenae Noctua ha detto:

    Non so se si possa davvero dire che tutti, anche solo per il passaggio obbligato dalla scuola, siamo stati lettori; piuttosto, tutti siamo stati leggenti, così come non posso dire di avere un passato da sportiva per il fatto di aver frequentato quelle due ore settimanali di educazione fisica fino ai 19 anni: la differenza è nel trasporto, nella consapevolezza dell’azione (lettura, corsa, calcolo) che si sta compiendo. Io in classe ho, virtualmente, 20 leggenti alla volta, ma, di questi, davvero pochi possono dirsi lettori, anche solo in relazione ai testi affrontati sui banchi. Quindi direi che i tuoi consigli possono sì adattarsi a molti che sono stati lettori ma che poi, travolti da altri interessi, hanno abbandonato questa strada, ma anche a chi non ne ha ancora compreso la bellezza e il valore e ha confuso il leggere estemporaneo con l’essere lettori: in ogni caso, saranno dritte più che valide! 🙂

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    • Claudia ha detto:

      I tuoi contribuiti sono, come sempre, ben accetti, cara Cristina! Sì, in effetti ho esagerato a definire ‘lettori’ chi ha letto uno o due libri in cinque anni… e forse ho sottovalutato certamente l’aspetto socio-culturale di provenienza (molti lettori hanno genitori lettori, viceversa sono pochi i lettori che hanno genitori che non leggono, questo perché i bambini imitano e imparano molto da mamma e papà).
      Quello che mi premeva sottolineare è che potenzialmente tutti potremmo diventare lettori, senza troppe scuse. Ho giusto letto oggi che mediamente si sta sui social network 12 ore al mese… Che siano tante o poche, alcune di queste potrebbero essere usate per svolgere altre attività… La lettura, per esempio.
      Forse la maggior parte della gente pensa che la lettura sia noiosa, probabilmente a causa dei pochi stimoli ricevuti dalla scuola o semplicemente per pigrizia!

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      • Athenae Noctua ha detto:

        Sicuramente il retroterra culturale conta molto e la pigrizia fa il resto: se è sacrosanto rispettare chi non legge (per inerzia o per scelta), di certo non si possono avanzare, per giustificare questa disposizione, scuse come l’eccessivo costo dei libri o la mancanza di tempo, dato che, come hai giustamente ricordato, esistono le biblioteche e il tempo per i social lo si trova spesso.

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      • Claudia ha detto:

        Leggere è “impegnativo”, sia perché impegna tempo sia perché impegna intelletto. Forse è per questo che molte persone non leggono. Guardare la TV o scorrere la bacheca dei social network non impegna l’intelletto, ma solo il tempo. Per questo forse è più allettante trascorrere un’ora davanti alla tv e/o ai social anziché prendere un libro in mano 😦

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  4. elleconzero ha detto:

    Per chi ha un ebook reader, aggiungerei l’idea di usufruire della piattaforma Mlol, in cui è possibile prendere in prestito gli ebook proprio come in biblioteca (e quelli con social drm resteranno a nostra disposizione per sempre, oltre a poter essere condivisi con altri utenti).
    Inoltre esistono tanti libri brevissimi (penso a Mendel dei libri di Stefan Zweig) che potrebbero riaccendere la scintilla in meno di un paio d’ore.

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    • Claudia ha detto:

      Concordo, Paola!
      I libri a buon prezzo si trovano altroché. Purtroppo, come dicevo con Cristina, i libri impegnano la mente, i social e la TV no, per cui è più semplice trascorrere così il proprio tempo anziché provare a leggere un libro!

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