Cheluchi Onyemelukwe-Onuobia | Due vite, due donne

“Allora, raccontami di come sei diventata stilista. Sei davvero brava, lasciamelo dire”.
“E’ una lunga storia, Ma”.
“Perché, devi andare da qualche parte?” (…)
“Però, Ma, sono sicura che la sua storia sarebbe più interessante della mia. Lei deve aver vissuto una vita interessante.” Ne sembrava convinta. “Va bene. Facciamo un patto. Lei mi racconta la sua vita e poi io le racconto la mia”.
Pensai che aveva proprio la stoffa della donna d’affari.
Cominciai a raccontare. Sul suo viso vedevo passare le emozioni (…) Ma alla fine fu la storia di Nwabulu a far divampare le fiamme.
Due vite, due donne, Cheluchi Onyemelukwe-Onuobia

Enugu, Nigeria, 2011. Due donne si trovano in auto insieme per portare a termine una commissione. La donna giovane è la sarta che ha disegnato e confezionato gli abiti per la cerimonia del matrimonio del figlio della donna più anziana. Improvvisamente, dopo una rotonda, una macchina che le seguiva da un po’, le sorpassa e si mette di traverso in mezzo alla carreggiata.

Sono malviventi, talvolta colpiscono non tanto rapinando quanto rapendo persone per chiedere il successivo riscatto; le due donne vengono prelevate, incappucciate e condotte in un luogo buio e umido. Nello scantinato, in attesa che i parenti racimolino il denaro sufficiente per pagare il riscatto, le due donne si raccontano l’un l’altra le proprie fortune e sventure della vita.

La prima delle due a narrare la propria vita, è Nwabulu, la sarta. Nata in un villaggio piuttosto povero, orfana di madre sin dal giorno della sua nascita, dopo la morte del povero padre passa tra le grinfie della matrigna. La donna manda Nwabulu a servizio di una crudele famiglia ricca, dove la bambina subisce soprusi e molestie.

Nwabulu una volta ritornata al villaggio, dopo la drammatica esperienza, va nuovamente a servizio di una ricca famiglia di Enugu, che nel frattempo le permette di studiare, oltre lavorare; ma un fatto – l’essersi innamorata di un ricco vicino di casa – cambia la sua vita per sempre.

Da Enugu Nwabulu ritorna al villaggio, in attesa di un figlio senza padre. Per la società nigeriana c’è solo una cosa da fare: poiché nessuno vuole sposare una donna con un figlio avuto da chissà chi, viene proposto a Nwabulu il matrimonio con un uomo appena morto. Il grande, grandissimo dolore che qualche tempo dopo Nwabulu vive, segnerà per sempre la sua vita e per l’ennesima volta dovrà affrontare i suoi fantasmi e ricominciare da capo, riuscendo a diventare sarta, aprire un negozio e sposarsi con un uomo buono.

Julie, la donna anziana, è sempre vissuta nell’agio e nel benessere. Julie studia, diventa insegnante e poi preside di una scuola femminile, vivendo una serie di avventure sentimentali senza capo né coda, finché non riesce – con un inganno – a irretire Eugene, un uomo già spostato che cerca però una seconda moglie poiché la prima non gli ha dato il sospirato figlio maschio.

Proprio per il matrimonio di questo prezioso figlio maschio che, anni e anni dopo, a Enugu si incontrano la sarta Nwabulu e la preside in pensione Julie, nell’atelier che è stato messo su con duro lavoro, sacrificio e notevole fatica economica. E proprio dal loro incontro casuale, è scaturito il rapimento e le due donne si sono ritrovare a raccontare la propria vita.

A un certo punto, nella narrazione incrociata, compaiono due nomi: di una donna e di un villaggio poverissimo. Da quel momento Julie capisce molte cose, crolla il personaggio che si è costruita, la grande bugia sulla quale ha incardinato tutta la sua vita viene a galla. E non potrà far altro che confessarla alla sarta che le ha preparato l’abito per la sospirata cerimonia.

Chiusi gli occhi e il cuore. Non volevo sentire nulla. Ma vedevo le lacrime, sentivo il dolore silenzioso. E sapevo che il momento era arrivato. Il momento di dire la verità. I bugiardi, diceva sempre mio padre, alla fine vengono scoperti. Io ero stata scoperta. Ma non era a Nwabulu che avevo mentito, era a Eugene. Aveva importanza?, mi chiese una voce (…) Quante erano le probabilità che in questa vita le nostre strade, la mia e quella di Nwabulu, si incontrassero? Che ci trovassimo insieme in quella situazione? L’universo si era pronunciato. Io avrei ubbidito. E affrontato le conseguenze. Aprii la bocca e cominciai a parlare.
Due vite, due donne, Cheluchi Onyemelukwe-Onuobia

Nigeria (Autore: SEUN SANNI | Ringraziamenti: Reuters Copyright: SEUN SANNI / Reuters / NTB)

“Due vite, due donne” di Cheluchi Onyemelukwe-Onuobia, tradotto dall’inglese da Sara Banfi per edizioni e/o, è un romanzo emozionante che mi ha coinvolta tantissimo durante la lettura. Ho avuto la reale sensazione di vedere i luoghi narrati, sono stata contenta per i successi delle protagoniste e ho patito i loro dispiaceri; mi sono letteralmente sentita trascinata e giunta alla fine della lettura mi sono sentita come se Julie e Nwabulu le avessi conosciute davvero.

Le storie delle due donne iniziano alla fine degli anni Settanta in Nigeria, dopo la guerra del Biafra. Sullo sfondo delle vite delle due donne scorrono le vicissitudini della Nigeria e il come è cambiata nel corso del tempo la società nigeriana (sebbene molte cose siano rimaste intatte, avendo un retaggio ancestrale).

“Due vite, due donne” non è solo la storia di due signore di età ed estrazione sociale diversa che si incontrano, in modo a dir poco incredibile e rocambolesco; è soprattutto la storia di un inganno che viene alla luce quando ormai si pensava che nessuno se ne sarebbe più occupato. La vita è fatta soprattutto di caso e coincidenze: “Due vite, due donne” dimostra come le nostre scelte ci possono far prendere una direzione o l’altra, ma anche come nonostante i giri tortuosi si possa comunque giungere al momento in cui le bugie e i tradimenti vengono scoperti.

Come avrete intuito, questo romanzo mi è piaciuto tantissimo e lo consiglio vivamente a chi ama le letterature africane, gli autori nigeriani, la storia della Nigeria e quelle vicende dove una bugia – che inizialmente pare innocente o addirittura giusta – crea una serie di eventi concatenati e obbliga gli interessati a prendere decisioni e compiere scelte. Ma, come dicevo, alla fine le menzogne troveranno spazio, anni e anni dopo, nel presente.

Titolo: Due vite, due donne
L’Autrice: Cheluchi Onyemelukwe-Onuobia
Traduzione dall’inglese: Elisa Banfi
Editore: e/o edizioni
Perché leggerlo: perché si tratta di un romanzo estremamente coinvolgente, ricco, interessante, scritto e tradotto in modo magistrale. Consigliato a chi apprezza la letteratura africana e in particolare quella nigeriana

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