Da quando l’ayatollah Khomeini si era trasferito in Francia aveva a disposizione i più potenti mezzi di comunicazione del mondo, interessati al suo personaggio di rivoluzionario, alla sua vita trascorsa in esilio e a tutto quello che era accaduto e stava accadendo in Iran. Ormai sapevo tutto di lui (…) L’ayatollah Khomeini è diventato così un faro nella nebbiosa e confusa rivolta popolare, un saldo punto di riferimento per tutti i credenti e un grande eroe per me.
Salam, maman, Hamid Ziarati
“Salam, maman” di Hamid Ziarati, pubblicato da Einaudi, è un romanzo dolce e delicato che racconta le vicende di una famiglia iraniana in un lasso di tempo che va dalla caduta dello Scià alla Rivoluzione islamica di Khomeini. La voce narrante del romanzo è Alì, un bambino che osserva la sua famiglia e il mondo che lo circonda con gli occhi ancora innocenti dei bambini.
La famiglia è composta da maman, una donna forte e vigorosa, capace di trattare con i commercianti dei bazar per spuntare l’acquisto di un servizio di piatti sbeccato e che sa quanto sia importante lo studio per i suoi figli e le sue figlie; papà, un taxista che paradossalmente si ritroverà senza carburante benché l’Iran giaccia su enormi riserve di combustibili fossili; e i figli, che sono quattro: i gemelli Parì e Puyan, Alì e la piccola Parvin.
Mentre l’Iran viene scosso da violente e cruente manifestazioni, gli occhi dell’Occidente sono puntati esclusivamente sulle riserve petrolifere, anziché sul benessere degli iraniani. La vita diventa sempre più difficile: la moneta si svaluta, la Savak – servizi segreti dello Scià – picchia duro per qualsiasi inezia e, sempre l’Occidente, guarda l’ayatollah Khomeini come se fosse la soluzione a tutti i problemi.
C’è chi la rivoluzione la fa per la libertà e c’è chi la fa per il potere.
C’è chi la rivoluzione la fa per l’ingiustizia e c’è chi la fa per opportunismo.
C’è chi la rivoluzione la fa per amore e c’è chi l fa per vendetta.
(…)
C’è chi la rivoluzione la fa per disperazione e c’è chi la fa perché semplicemente si trova lì, senza sapere quel che fa e senza volerla fare davvero, perché non sa neanche cosa significa, fare la rivoluzione.Salam, maman, Hamid Ziarati

Così Khomeini, dopo aver infuocato gli iraniani con i suoi discorsi trasmessi in radio, ritorna in Iran dopo un lunghissimo esilio. Lo Scià viene scacciato in Egitto e Khomeini instaura una Repubblica islamica. L’illusione di una vita migliore dura pochissimo. Agli uomini viene imposto di farsi crescere la barba, di portare la camicia fuori dai pantaloni e di non usare più la cravatta; alle donne viene imposto il velo. Nelle scuole vengono divise le classi: maschili e femminili, affinché i ragazzi e le ragazze non si incontrino.
La svalutazione della moneta continua, l‘Iraq dichiara guerra all’Iran e gli stati Occidentali impongono l’embargo. La situazione precipita, Alì e la sua famiglia – come molti iraniani – sono caduti dalla padella alla brace. E mentre i venti di guerra infuriano, con i loro carico di morte e miseria, la famiglia di Alì si divide.
Il sapere è pericoloso.
Se lo è veramente, perché vuoi mettermi in pericolo? gli chiedo io.
(…)
Perché una vita senza sapere è come un albero senza rami e foglie, non offre frutti, non fa ombra, è solo un semplice e insignificante pezzo di legno.Salam, maman, Hamid Ziarati
“Salam, maman” è un buon romanzo che fotografa molto bene i difficili anni di passaggio tra il regime dell’ultimo Scià e l’instaurazione della Repubblica islamica, raccontata da un bambino che si lascia alle spalle l’infanzia e diventa pian piano adolescente. C’è una componente autobiografica molto forte nel romanzo, poiché Ziarati lo ha scritto per suo figlio Dario, nato in Italia, al fine di fargli conoscere la figura della nonna.
Se per il figlio dell’Autore questo romanzo è il ritratto della nonna, per noi lettrici e lettori è una lettura fresca e coinvolgente, ottima per iniziare a scoprire la recente storia di questo affascinante Paese.
Titolo: Salam, maman
L’Autore: Hamid Ziarati
Editore: Einaudi
Perché leggerlo: per iniziare un percorso di lettura sull’Iran
(Riproduzione riservata)
Ho amato anch’io questo romanzo, terza opera dell’autore. Ed è bello che venga ancora letto, a distanza di tanti anni. Spero significhi che Hamid Ziarati non ha lasciato la narrativa e ritornerà con un nuovo libro.
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Ciao Ivana! E’ stata una piacevole scoperta, mi ha affascinata parecchio questa lettura. Se capiterà, leggerò sicuramente altro di Ziarati!
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