Mi consolai pensando che il Colonnello aveva avuto solo donne vecchie, brutte o comunque sgradevoli, oppure donne che non sapevano amare davvero. Non avevano saputo renderlo felice, e lui le aveva portate alla tomba prima del tempo. Io ero convinta che con il mio amore sincero sarei riuscita a liberarlo dal male e sommergerlo di bene.
La moglie del Colonnello, Rosa Liksom, trad. D. Sessa
Perseguitata dai fantasmi dei ricordi del suo passato, che cercano di gremirla con le loro gelide dita, una donna ormai anziana ripercorre la sua vita nel corso di una fredda notte lappone. Si tratta di colei che fu la moglie del Colonnello, la donna che sopportò dolori inimmaginabili, fisici e psichici.
Negli ultimi anni ho vissuto una vita così tranquilla e stanca che mi sembra di non esistere più.
La moglie del Colonnello, Rosa Liksom, trad. D. Sessa
Era solo una bambina quando incontrò il Colonnello per la prima volta; il militare guerrafondaio e donnaiolo era amico intimo di suo padre, e come suo padre quest’uomo sognava una Finlandia libera dalla dominazione sovietica e vicina agli ideali nazisti.
Cresciuta nella violenza, con una madre che puniva fisicamente sia lei che la sorella Rebekka, con un padre che la picchiava quando non svolgeva correttamente i compiti, la futura moglie del Colonnello diventa adulta con la certezza che la violenza è parte indissolubile della vita stessa.

La ragazza vive la sua giovinezza durante i conflitti contro la Russia, la Guerra d’Inverno e la Guerra di Continuazione; sono gli anni in cui gli ideali nazisti infiammano gli animi di molti finlandesi, gli anni in cui i tedeschi raggiungono l’amica Finlandia per combattere i comunisti, gli anni in cui la giovane ragazza viene stuprata per la prima volta da un nazista. E nonostante questa indicibile violenza, completamente assuefatta dalle nebbie velenose degli ideali nazisti, si avvicina al Colonnello – da poco vedovo – e con lui si fidanza.
La donna vede coi propri occhi la Germania nazista, visita la Galizia, osserva distaccata i prigionieri ebrei e russi nei campi di detenzione finlandesi. Sempre a fianco del suo amato Colonnello. Sempre convita che la filosofia nazista sia l’unica che salverà il mondo.
Ma i sogni della donna riguardo al matrimonio con il Colonnello si infrangono di colpo quando, giorno per giorno, si rende conto di quanto crudele sia l’uomo che ha sposato. Le torture, le violenze fisiche e verbali, l’idea di trattare la donna come un semplice oggetto di piacere da disporre come pare e piace, l’odio. Una spirale di violenza nella quale la donna è precipitata e dalla quale non riesce a sganciarsi.
Sarà necessaria la violenza più grave di tutte, il gesto più crudele che un uomo possa commettere su una donna per far sì che la moglie del Colonnello apra gli occhi e torni, con gran fatica, a vivere.
Tre anni mi ci vollero per svuotare, pietra dopo pietra, il fardello che mi ero trascinata dietro. Ogni volta che mi alleggerivo di un pezzo stavo un po’ meglio, perché in fondo sono una persona sana e normale.
La moglie del Colonnello, Rosa Liksom, trad. D. Sessa

“La moglie del Colonnello” di Rosa Liksom, tradotto da Delfina Sessa per Iperborea, è un romanzo agghiacciante, duro, crudo, intenso, che contiene molta violenza, fisica e psicologica. La Liksom non sconta nulla al lettore, non edulcora l’amara verità, ma con grande coraggio presenta esattamente – in tinte forti – la vita della donna protagonista; la scrittura della Liksom è ipnotica, trascinante, coinvolgente al punto che, sebbene certe immagini siano difficili da accettare, il romanzo si legge quasi senza tregue, quasi per soddisfare una morbosa curiosità.
Per quest’opera, Rosa Liksom si è ispirata alla figura realmente esistita di Annikki Kariniemen, scrittrice lappone finlandese (1913-1984) che lavorò inoltre come guardia di frontiera nel corso dei conflitti con l’Unione Sovietica.
Annikki descrisse anche, nella sua opera “Anatomia di un matrimonio“, il suo drammatico e violento legame con il colonnello Oiva Willamo, ripreso appunto nel romanzo “La moglie del Colonnello” della Liksom.
E’ un amore, quello verso il Colonnello, che oggi gli psicologici definirebbero tossico; è una di quelle relazioni sentimentali soffocanti, dove gli uomini riescono a creare una sorta di forte dipendenza, dove le donne restano intrappolate perché l’uomo violento lo è solo a volte, per il resto è amabile e chiede perdono piangendo.
Per la protagonista, la violenza è un sentimento normale, che fa parte della vita, dal quale non riesce (o non vuole) scappare. Dietro questa sua incapacità di sciogliere il legame con il Colonnello – almeno all’inizio della relazione – ci sono l’insicurezza e la convinzione di non riuscire a combinare nulla nella vita. In realtà, ha insegnato e scrive libri in segreto.

Questa storia drammatica è allo stesso tempo il racconto di una rinascita ed è un’occasione per approfondire il ruolo della Finlandia a cavallo tra i due conflitti mondiali.
La donna tornerà a vivere, anche se sarà molto difficile per lei liberarsi dei fantasmi del passato, in particolare per quelli che cercano di tornare a tormentarci. Saranno dei nuovi affetti ad aiutare la donna ormai in là con gli anni; e sarà anche la natura lappone, sempre pronta a mutare seguendo il corso delle stagioni, sempre diversa e allo stesso tempo uguale, sempre accogliente e consolatoria, come solo la natura sa essere.
Titolo: La moglie del Colonnello
L’Autrice: Rosa Liksom
Traduzione dal finlandese: Delfina Sessa
Editore: Iperborea
Questo suona davvero come un romanzo “agghiacciante”. Questa è la prima cosa che ho pensato anche prima di constatare che hai usato lo stesso aggettivo. Il fatto che si ispiri a una storia vera poi…
La vita doeveva essere durissima in Finlandia in quel periodo.
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Ciao Ludo, grazie del commento!
Sì, è un romanzo davvero agghiacciante. Io penso che nel periodo tra le due guerre e durante la seconda guerra mondiale la vita fosse davvero difficile dappertutto: era difficile esporsi e spesso per sopravvivere occorreva dire e fare cose che in cuor proprio si ripugnava. Il romanzo descrive molto bene la vita in Finlandia durante questo periodo storico.
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