Sono ormai anni che cerco sempre di non viaggiare in maniera standard. Nonostante l’epicità intrinseca di un viaggio come la Transiberiana, c’era qualcosa dentro di me che mi diceva che sì, potevo andare oltre, che l’avevo già fatto altre volte, che mi bastava allungare la mano e prendere quello che volevo (…) Nessun viaggio nasce per caso (…) Il seme di Sachalin era la noia ingannata scrivendo di nascosto in quella biblioteca, la polvere respirata svuotando scaffali, i panorami che vedevo leggendo centinaia di titoli di libri ogni giorno. Il 18 giugno di due anni dopo, toccavo l’isola di Sachalin in tempo per il tramonto e mi scendeva una lacrima al sentire, per la prima volta dopo aver attraversato tutta la Russia in treno, l’odore dell’oceano [Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, Eleonora Sacco]
Nessun viaggio nasce per caso e, proprio come accade quando troviamo nuovi spunti di lettura all’interno dei libri che leggiamo, è possibile che mentre viaggiamo troviamo altre idee per organizzare nuovi viaggi.
Eleonora Sacco, autrice del libro “Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici” e curatrice del blog Pain de Route, è di formazione linguista, grande appassionata di fotografia, geografia, storia e scienze naturali, viaggia da diversi anni in “terre inesplorate, luoghi di confine“.
Di che cosa si racconta in “Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici“? Di luoghi, certo, ma soprattutto di emozioni che i viaggi suscitano, di persone, di incontri casuali o ricercati, di storia, di aneddoti, di parole e della loro origine.
Eleonora volge il suo sguardo principalmente verso Est, perché è seguendo questo punto cardinale che ha capito chi è e che cosa vuole dalla vita. È l’Est che emoziona di più, con la sua ruvida bellezza e con le sue persone, povere ma piene di dignità come gli abitanti della Valle del Wakhan, in Tagikistan, che non hanno mai disdegnato un aiuto o la condivisione di una cena.
Grande protagonista delle memorie di Eleonora è il mondo ex sovietico; molteplici sono i viaggi selvatici organizzati in queste località: Russia, Ucraina, Moldova, Georgia, Armenia, Azerbaijan, Repubbliche dell’Asia Centrale.
Perché proprio questi luoghi, così vicini a noi – rispetto ad altre destinazioni esotiche – ma così snobbate dal turismo? Perché la storia è passata anche di qui, e vale la pena di scoprirla tutta. Perché i luoghi, gli incontri, le emozioni vissute sono capaci a cambiarci.
Della guerra dei Balcani avevo letto, ed era stato sconvolgente. Vedere le foto a colori di un conflitto che sembrava lontano cent’anni e invece era appena sedici, vedere Ratko Mladic che entra a Srebrenica nella finestra rosso sgargiante di un video su YouTube lo era stato ancora di più. Ma trovarmi a fianco di un uomo che si ferma a capo chino di fronte a quella distesa di lapidi bianche mi ha segnata per sempre, senza possibilità di ritorno. Un attimo dopo ero già una persona nuova [Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, Eleonora Sacco]

Alcune località raccontate nel libro di Eleonora Sacco, più la bellissima dedica che mi ha scritto (foto: Claudia)
Eleonora sceglie di viaggiare in modo libero e selvatico quando capisce che per vivere un luogo è necessario utilizzare tutto il corpo e cercare di arrivare al nocciolo delle cose. Grazie a internet, e alle sue infinite risorse, Eleonora si ritrova ospite di ragazzi e ragazze di tutto il mondo; grazie alla sua capacità linguistica, rimedia passaggi in autostop, si racconta e si fa raccontare dalle persone; grazie all’inventiva, l’intuito e un pizzico di follia, riesce a cavarsela in mille situazioni.
Gli episodi vissuti e i luoghi visitati seguono sia l’ordine alfabetico, dalla A alla Z, sia l’estro creativo di Eleonora. Così che di lettera in lettera noi la seguiamo tra gli infuocati deserti del Medio Oriente o tra le gelide steppe del Kazakistan.
“Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici” contiene inoltre l’origine di alcune parole che usiamo comunemente e diversi interessanti consigli per iniziare a viaggiare in modo più lento, consapevole e sostenibile. Per intraprendere il cambio di rotta, per comprendere pienamente la località che ci ospita e che stiamo visitando, non è necessario imbarcarci per un lungo viaggio o saltare dall’altra parte del mondo; tanto più che con le attuali limitazioni abbiamo un’occasione davvero unica tra le mani: riscoprire i posti vicini a noi e, perché no, da essi lasciarci sorprendere.
Se apprezziamo ciò che abbiamo vicino, appena di potrà tornare a viaggiare liberamente non sarà difficile amare i nuovi luoghi. Utilizziamo questo tempo per leggere, documentarci, studiare, informarci riguardo alle geografie lontane o ai posti visitati in passato che vorremmo rivedere. E, come scrive Eleonora, nel capitolo più commovente di tutti, “Più bello del ritorno dal viaggio c’è solo un ritorno dentro il viaggio“; ed è proprio questa, la preziosa sensazione che lascia “Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici” una volta terminato.
Il treno parte, lascia la stazione di Ekaterinburg, sotto il cui nome è scritto a grandi lettere “Europa|Asia”. Lo sferragliare e i fischi, il profumo pulito delle lenzuola e il caldo esagerato del platskart d’inverno mi fanno sprofondare in un sonno stravolto. Nonostante sia composto sempre dagli stessi elementi, ogni treno è diverso e unico [Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, Eleonora Sacco]

Nell’immagine della pagina fotografata, una bambina nel golfo di Smirne, Turchia, 2014 (foto Claudia)
Titolo: Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici
L’Autrice: Eleonora Sacco
Editore: Enrico Damiani Editore
Perché leggerlo: per scoprire che di visioni non ce n’è una sola, per iniziare a pensare ai viaggi più consapevoli, per chi vuole viaggiare in molti luoghi del mondo e farsi ispirare
(© Riproduzione riservata)
Ciao! Non conoscevo questo libro, ma la tua recensione mi ha incuriosito molto! Mi sono segnata il titolo 😍
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Claudia, sono senza parole! Grazie grazie di cuore per questa bellissima recensione. A presto e buona estate ❤️
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Da leggere, sicuramente! 😉
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