Nel corso di tutto questo saggio ho sostenuto la tesi che, nonostante la guerra, l’innalzamento dei confini interni e i vincoli di fedeltà sovranazionali che mettono alla prova le migliori intenzioni in ambito locale, esiste pur sempre una cultura bosniaca distinta e riconoscibile (…) questa peculiare civiltà riaffiora continuamente nella lingua, nella cultura e nella mentalità. Negli anni che hanno preceduto la creazione degli Stati jugoslavi, i popoli della regione (…) ammiravano sinceramente la cultura dei rispettivi vicini. La Bosnia prospererò o sotto forma di entità distinte o addirittura negli Stati separati che potranno costruirla, se i vicini riusciranno a riscoprire le cose che apprezzano gli uni degli altri [Capire la Bosnia ed Erzegovina, Cathie Carmichael, trad. P. Budinich]
La ricercatrice storica Cathie Carmichael frequenta la Bosnia ed Erzegovina dal 1988, quando ancora lo Stato balcanico era compreso nell’entità chiamata Jugoslavia. Dalle sue ricerche e dai suoi viaggi è nato “Capire la Bosnia ed Erzegovina“, tradotto da Piero Budinich per Bottega Errante Edizioni.
Al fine di raccontare la lunga e travagliata storia della Bosnia ed Erzegovina, la Carmichael fa una rapida panoramica riguardo alle prime popolazioni degli Illiri e in seguito all’arrivo dei Romani; due corposi capitoli sono dedicati invece alla conquista ottomana, la quale lascerà notevoli eredità storiche, e all’arrivo della dinastia degli Asburgo.
Dalla Prima Guerra Mondiale in avanti, la storia dello stato balcanico si fa via via più rocambolesca e intricata, nonché più drammatica. Come tutti sanno, è a Sarajevo che Gavrilo Princip uccide l’arciduca Francesco Ferdinando e la sua consorte Sofia; il doppio omicidio è la scintilla che fa scoccare il primo conflitto mondiale.
Decisamente interessanti e di grande attualità sono i capitoli dedicati al ruolo della Bosnia ed Erzegovina nel corso della Seconda Guerra Mondiale, le lotte partigiane e l’avvento di Josip Broz detto Tito, il crollo della Jugoslavia e le drammatiche guerre che ne sono seguite, codue eccezionali focus sull’assedio di Sarajevo e sul genocidio di Srebrenica.

La città di Mostar, in Erzegovina (fonte: Wikipedia)
Il saggio comprende una notevole bibliografia, mappe e carte per orientarsi e un’ottima cronologia degli eventi principali. Per apprezzare “Capire la Bosnia ed Erzegovina” il lettore necessariamente deve possedere almeno un’infarinatura degli eventi generali che sono occorsi nel tempo, benché non sia così scontato: è vero che la Bosnia ed Erzegovina è un Paese tutto sommato vicino all’Italia, ma allo stesso tempo è distante, perché spesso ignorato o appena citato nelle lezioni di Storia a scuola.
Vengono così citati molti luoghi eventi a noi poco noti o del tutto sconosciuti, che invece dovrebbero avere una valenza storica di portata mondiale, come il drammatico campo di sterminio di Jasenovac, oggi al confine tra Croazia e Bosnia, dove vennero uccisi numerosi serbi, ebrei e rom da parte degli ustacia croati.
Spomenik dove sorse il campo di sterminio di Jasenovac, oggi in Croazia (fonte: Wikipedia)
“Capire la Bosnia ed Erzegovina” di Cathie Carmichael diventa una bussola per orientarsi attraverso intricate e curiose vicende storiche e per comprendere il più possibile un luogo particolarmente interessante, invitando all’approfondimento e al viaggio vero e proprio, al fine di toccare con mano e capire meglio ciò che è stato, cercando di imparare quella che sarebbe la lezione di ogni storia: fare in modo che gli orrori e le brutture del passato non accadano mai più.
Titolo: Capire la Bosnia ed Erzegovina
L’Autrice: Cathie Carmichael
Traduzione dall’inglese: Piero Budinich
Editore: Bottega Errante
Perché leggerlo: per orientarsi attraverso la lunga e affascinante storia della Bosnia ed Erzegovina
(© Riproduzione riservata)
Molto interessante, è un tema che mi interessa molto, cercherò questo libro!
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Ottima segnalazione. Mai sentito parlare del saggio e ho una vaga memoria della casa editrice (che penso d’aver incontrato solo qui da te in altri post). Prendo nota.
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