Quando fu di nuovo sola, Rachel si mise a incartare i regali. L’impegno con cui i domestici si erano buttati nell’immediato presente l’aveva commossa. Probabilmente era l’unico modo giusto per vivere quel momento, dato che qualunque sguardo sul futuro l’avrebbe paralizzata. Decise di chiedere a Tonbridge di portarla a Battle per cercare una casa che potesse ospitarli tutti e quattro [Tutto cambia, Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon]
Scrivere di “Tutto cambia” di Elizabeth Jane Howard, tradotto da Manuela Francescon per Fazi editore, è davvero difficile perché si tratta del quinto volume della saga dei Cazalet, che la chiude in modo definitivo. È chiaro che noi lettori possiamo ancora immaginare i destini dei nostri personaggi preferiti, ma quando ho letto l’ultima pagina del romanzo, una fitta di nostalgia mi ha trapassato il cuore.
Porre la parola fine dopo aver letto così tante vicissitudini di questa numerosa famiglia inglese, dopo averli compatiti, amati, mal sopportati, disapprovati o approvati, non è facile perché – io vi avviso – dei Cazalet ci si affeziona.
“Tesoro mio, capisco che ora ti sia difficile crederlo, ma io ti amo. Mi dispiace tantissimo averti causato questo dolore. Se non fossi così dannatamente distratto…”.
Ma lei lo interruppe. “Non si tratta della tua distrazione, ma di quello che hai fatto! Tu ti sei innamorato di un’altra e non hai fatto che mentirmi. Lo capisci questo, vero?” [Tutto cambia, Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon]

Eugène Boudin (1824-1898) ” The Cliffs at Etretat.”
Era il 1937 quando con un po’ di riverenza ho varcato la soglia di Home Place, nel Sussex, la grande casa di proprietà dei Cazalet. I tempi erano incerti, sembrava che una nuova guerra dovesse scoppiare da un momento all’altro, ma fortunatamente all’epoca c’era il tempo per divertirsi e rilassarsi al mare. Fu l’estate in cui nacque Wills, un’estate meravigliosa, una di quelle che si sanno già che non torneranno più mentre le si vive. Erano gli anni della leggerezza.
Sono ritornata a Home Place nel 1939, alla vigilia dell’invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche. Sono stati mesi incerti, difficili. Rupert, il minore dei fratelli Cazalet, è stato mandato al fronte e gli altri due fratelli maschi facevano su e giù da Londra pregando che i moli non venissero bombardati. Ho trascorso molto tempo con le ragazze, Clary, Polly e Louise. Diventare grandi durante la guerra non è stato semplice per loro. Sono stati lunghi anni di attesa.
Dopo l’attacco di Pearl Harbour, nel 1941, rieccomi a Home Place. Il clima era teso, ancora più incerto, i Cazalet erano tutti parecchio confusi. In questi anni ho imparato a conoscere meglio Archie e Zoë, le ragazze sono cresciute ancora e ognuna di loro ha provato a volare con le proprie ali: c’è chi è rovinosamente caduta, chi ha spiccato il volo e chi non ci è riuscita per i pesi che aveva sul cuore.
Sono ritornata in Inghilterra dopo la guerra. Che pena vedere Londra in quello stato!, con gli edifici bombardati, la penuria di capi d’abbigliamento, le tessere annonarie, il pane spalmato di Marmite perché il burro nemmeno a sognarlo. Ho visto alcuni membri della famiglia allontanarsi e riavvicinarsi; litigare e fare pace; tracciare il proprio destino e vederselo disfatto dagli eventi contingenti.
E infine, eccomi qui, dieci anni dopo, nel 1956, giusto in tempo per partecipare al funerale della Duchessa, con la quale muore un’epoca. È finita l’epoca delle tende damascate, delle cene di famiglia, del tacchino ripieno, della servitù e degli autisti, dei bagni nella vasca con le zampe, delle gite spensierate al mare. Tutto cambia, inizia la modernità.
Accadono cose meravigliose, come la nascita di nuovi bambini, e cose terribili, come il fallimento della Cazalet legnami. Muoiono dei personaggi, altri si ritrovano a prendere delle decisioni drammatiche. In tutto il romanzo aleggia un sentimento di malinconia profonda, di nostalgia, di ricordo verso tempi che furono più felici.
Home Place, la splendida tenuta nel Sussex, è di proprietà della Cazalet legnami e quindi verrà presa dalla banca. C’è tempo per un ultimo Natale assieme, l’ultimo Natale con la famiglia Cazalet riunita.
E ha il sapore di magia e nostalgia, il ritrovarsi accanto al fuoco degli adulti e i giochi un po’ sciocchi e infantili dei ragazzi e dei bambini della quarta generazione. Bisognerà sapersi adattare ai nuovi tempi, rimettersi in gioco – pur essendo in là con gli anni. Sarà necessario cambiare le proprie vedute e darsi da fare.

Bambina che gioca sul tappeto, Felice Casorati (1912)
Sono certa che ognuno di loro ce la farà. Perché i Cazalet, ormai l’ho capito, in un modo o nell’altro se la cavano sempre.
Ma certo, è la mia ultima notte qui, pensò. Meglio andarsene così invece che tra lacrime e ricordi strappacuore [Tutto cambia, Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon]
Titolo: Tutto cambia
L’Autrice: Elizabeth Jane Howard
Traduzione dall’inglese: Manuela Francescon
Editore: Fazi editore
Perché leggerlo: perché è la più bella e completa e coinvolgente saga famigliare che io abbia mai letto
(© Riproduzione riservata)
Appena comprato anche io l’ultimo libro della saga dei Cazalet e non vedo l’ora di leggerlo!
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Il distacco è stato traumatico anche per me: ripenso sempre con piacere alle avventure dei Cazalet e ai momenti passati in loro compagnia.
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Bellissima saga!
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Grazie del suggerimento, ho appena inserito tutti i libri della Howard nella mia lista “da leggere” su Goodreads 😄. Devo ancora decidere se leggerli in inglese oppure italiano perché non sono stati ancora tradotti in romeno 🤔.
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