Potrebbe apparire un cliché scrivere che l’anno 2019 è volato via come il vento, ma nel mio caso corrisponde decisamente alla verità; dodici mesi che quasi non mi sono accorta di vivere, tanto correvano rapide le lancette dell’orologio.
Sono stati tanti i pensieri che nel corso del 2019 hanno affollato la mia mente e molti di essi, ingombranti, hanno abbassato drasticamente la mia concentrazione nella lettura. È per questo motivo che quest’anno ho letto meno rispetto agli scorsi, con più fatica per tenere il più possibile alta l’attenzione.
Nonostante tutto, ho letto diversi libri belli e meritevoli di essere citati nella classifica di fine anno. Se siete curiosi, ecco i magnifici sette!
ROMANZI
“È tempo di ricominciare” di Carmen Korn (trad. M. Francescon, Fazi editore) è il secondo volume della fortunata serie tedesca che, seguendo le vite di quattro amiche, abbraccia un lasso di tempo che va dagli inizi del Novecento al crollo del muro di Berlino. Mi è piaciuto perché Carmen Korn ha la capacità di raccontare i piccoli dettagli della vita delle persone, quelli che compongono la vita stessa. Il terzo volume uscirà in Italia nella primavera del 2020.
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“Terra violata” di Mohamed Mbougar Sarr (trad. A. Bracci Testasecca, edizioni e/o) è un romanzo capace di descrivere gli aspetti pratici e le ripercussioni filosofiche del fondamentalismo islamico e della vita di chi è costretto a vivere questa realtà. Ambientato in uno Stato africano immaginario, la Fratellanza è l’organismo creato dagli integralisti per imporre un crudele regime dittatoriale. I protagonisti del romanzo, ognuno a loro modo, cercano di combattere il regime, scoprendo a loro spese quanto possa essere difficile o addirittura impossibile.
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“L’idioma di Casilda Moreira” di Adrián N. Bravi (Exòrma edizioni) è un romanzo, diviso tra le Marche e l’Argentina, dove si racconta che cosa succede quando una lingua muore e si evolve in un’altra; il viaggio del protagonista, che lo porta a scoprire qualcosa in più di se stesso, dall’altra parte del mondo; i riti e le tradizione dei günün a künä, antico popolo patagonico. Un romanzo che indaga argomenti profondi ma li racconta con brio e leggerezza.
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RACCONTI
“La felicità è come l’acqua” di Chinelo Okparanta (trad. F. Gavioli, Racconti edizioni) è una raccolta di dieci racconti meravigliosi che descrivono la società nigeriana attraverso le storie delle donne. Donne che amano altre donne; donne che sognano l’America; donne che sono costrette al matrimonio; donne che vorrebbero o non vorrebbero avere figli; donne che, in ogni caso, sono sempre costrette al volere degli uomini.
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REPORTAGE E LIBRI DI VIAGGIO
“Buonanotte, signor Lenin” di Tiziano Terzani (TEA) è il racconto del viaggio che l’Autore ha compiuto nell’agosto del 1991, attraverso l’URSS morente. Partendo dall’Estremo Oriente russo, Terzani risale il fiume Amur e raggiunge l’Asia Centrale, per poi fermarsi in Caucaso e quindi ritornare a Mosca. La scrittura di Terzani è sempre molto fluida e capace di coinvolgere chi legge, rendendolo partecipe di questo mirabolante e lungo viaggio, arricchito da suggestive fotografie dell’Autore.
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“Nostalgistan. Dal Caspio alla Cina, un viaggio in Asia Centrale” di Tino Mantarro (Ediciclo editore) è il mirabolante racconto che unisce diversi viaggi in Asia Centrale compiuti dall’Autore. Una narrazione che arriva dritta al cuore di chi legge, portandolo nell’Asia Centrale, dall’Azerbaijan alla Cina, attraversando deserti, rovine, eredità sovietiche e montagne meravigliose, Tino Mantarro utilizza uno stile coinvolgente capace di tenere sempre attiva l’attenzione del lettore grazie all’ironia ben dosata, alle curiosità storiche e geografiche e all’ottima capacità di descrivere, in modo poetico, i luoghi vissuti. Il tutto intrecciando le storie di chi ha incontrato con eventi e aneddoti.
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“Istanbul” di Orhan Pamuk (trad. S. Gezgin, Einaudi). Eccolo, è questo il libro che in assoluto ho preferito nel 2019, la struggente e romantica lettera d’amore che Pamuk dedica alla sua città natale, la città che lui ama e che non lascerà mai. “Istanbul” è il favoloso ritratto della città di Pamuk, raccontata attraverso le sue emozioni personali, le sue lunghe passeggiate lungo il Bosforo, i suoi primi disegni, la storia della sua famiglia.
Se non avessi letto “Istanbul” prima di partire per la Turchia quest’estate, certamente non avrei amato così tanto la meravigliosa città adagiata sul Bosforo.
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E ora tocca a voi: quali sono state le migliori letture del 2019? Aspetto i vostri titoli nei commenti!
Come sempre, letture molto stimolanti! Grazie per tutto il lavoro che fai sul blog e che condividi con noi, te ne siamo davvero grati! Ti auguro tutto il meglio per l’anno nuovo, oltre a tante buone letture!
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L’idioma di Casilda Moreira è proprio un bel libro: grazie per avermelo prestato
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