Terminato “Allontanarsi“, quarto volume della Saga dei Cazalet, posso dichiarare che nessun’altra serie di romanzi mi ha mai appassionata così tanto. Tutto merito della penna della straordinaria scrittrice inglese Elizabeth J. Howard, ovvio.
Dopo aver apprezzato i primi due volumi, “Gli anni della leggerezza” e “Il tempo dell’attesa“, anche leggendo il terzo e il quarto – in ordine, “Confusione” e “Allontanarsi” – mi sono emozionata spesso. Ho letto “Confusione” un anno fa e da pochi giorni ho terminato la lettura di “Allontanarsi“: è stato incredibile come, a distanza di tempo, ricordassi gli eventi salienti del terzo volume, inoltre mi ha divertita scoprire che la famiglia Cazalet mi era mancata.
In questo articolo troverete le recensioni dei due romanzi, raccolte insieme.
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Recensione: “Confusione”, Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon, Fazi editore
Ma col passare delle settimane, dopo quella sera, cominciò invece a rendersi conto di aver provato un sentimento che era già allora strano e nuovo: era come se per una frazione di secondo avesse sentito qualcosa che si avvicinava per colpirla, qualcosa di rapido e travolgente come un’onda di marea, e in qualche modo fosse riuscita a evitare l’urto [Confusione, Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon]
“Confusione” incomincia l’anno successivo all’attacco a Pearl Harbor, l’evento drammatico che ha chiuso “Il tempo dell’attesa“, e sin dalle prime pagine la Howard riannoda con estrema naturalezza i fili delle vicende personali dei componenti della famiglia inglese dei Cazalet.
Siamo nel 1942, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale: i membri della famiglia Cazalet vengono travolti da una serie di eventi, piacevoli o drammatici, provocati dalla guerra e dalla loro vita privata. Rientrano in scena i personaggi che ora ci sono famigliari e allo stesso tempo ne vengono introdotti di nuovi, dando sempre respiri più ampi all’intreccio narrativo.
Nei suoi romanzi, la Howard si focalizza solitamente sulle figure femminili, ma in questo libro vengono accuratamente descritti e analizzati due personaggi maschili: Jack – un giornalista americano che avrà un ruolo notevole nella vita di una delle donne dei Cazalet – e Archie, comparso quasi in sordina al termine de “Il tempo dell’attesa” ma che in “Confusione” va assumendo un ruolo sempre più importante diventando il confidente dei Cazalet.
Tra le figure femminili spiccano Zoë, la moglie di Rupert, la quale non conosce se il destino del marito. Nel corso della guerra, il suo ego subisce un forte ridimensionamento: la capricciosa e viziata moglie di Rupert diventa una donna, maturando anche a causa di drammatici eventi.
E poi ci sono le ragazze: Louise, Polly e Clary, le tre cugine che in questi anni di guerra diventano – o vorrebbero diventare – finalmente adulte. Louise è sposata e il teatro le sembra sempre più lontano, mentre matrimonio e maternità le paiono vere e proprie costrizioni; Polly fa i conti con un importante lutto e un amore impossibile; Clary nutre la speranza che suo padre Rupert torni a casa, e gli scrive bellissime lettere perché tra le altre cose sogna di diventare scrittrice.
“Confusione“, proprio come suggerisce il titolo, è la fotografia di un’epoca in cui è davvero difficile vederci chiaro, poiché la guerra sfuma tutti i contorni e mescola le carte in tavola; questa è un’epoca in cui la cosa più semplice è lasciarsi confondere dagli eventi e utilizzarli per giustificare alcuni comportamenti. Qui non mancano i colpi di scena, i drammi, i sogni, le speranze e tutto il corredo di emozioni che gli anni della guerra portano con sé. Lo stile del romanzo è quello che abbiamo imparato a conoscere nei primi volumi: scorrevole, emozionante, coinvolgente.
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Recensione: “Allontanarsi”, Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon, Fazi editore
Clary lo sapeva bene, voleva dire che era triste per qualche motivo (…) “È il modo in cui va il mondo, credo. Insomma, non vedevamo l’ora che finisse la guerra, perché allora la vita sarebbe stata meravigliosa e tutta nuova, ma invece non lo è. Volevamo tanto la pace, ma a quanto pare la pace non ha reso felice nessuno. E non vale solo per noi (…) Tutto sembra difficile e scuro, per niente eccitante come pensavamo che sarebbe stato” [Allontanarsi, Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon]
Per condensare tutte le emozioni vissute durante la lettura di “Allontanarsi” forse dovrei scrivere una recensione lunga tanto quanto il bellissimo romanzo, a mio avviso il migliore in assoluto tra i quattro – che è anche quello con la copertina più evocativa. Quindi ho pensato di partire dalle osservazioni che Polly esterna alla cugina e amica Clary.
La Seconda guerra mondiale è finalmente terminata, ma l’Inghilterra – sebbene uscita vincitrice dal conflitto – è prostrata. Nei negozi non si può acquistare tutto ciò che si vorrebbe, circolano ancora le tessere annonarie e i sacrifici che il governo inglese richiede ai propri cittadini sono elevati.
Polly e Clary continuano a vivere a Londra, scoprendo che cucinare e governare una casa non è proprio il loro mestiere; Polly ha trovato un lavoro come arredatrice d’interni, mentre Clary prosegue a lavorare nella casa editrice di Noēl e Fenella, due personaggi piuttosto ambigui. Alla loro cugina Louise è ormai chiaro che sposarsi è stato un grave errore e fare marcia indietro, essendo pure madre, richiede un coraggio incredibile.
Il futuro è incerto e costellato di insidie non solo per le nostre ragazze, ma per tutti gli altri Cazalet. Edward vorrebbe porre fine al proprio matrimonio, per rendere felice Diana, la donna che ama da molto tempo; Hugh gioisce per i successi dei suoi figli, ma la vedovanza lo opprime molto. Zoē e Juliet, mamma e figlia, attendono di avere notizie di Rupert, che se non è rimasto ucciso dopo lo sbarco in Normandia, dovrebbe tornare; inoltre Zoē ha subito un pesante lutto e porta nel cuore un fantasma che continua a tormentarla, rendendola spesso infelice.
L’amico di famiglia dei Cazalet, Archie, è intrappolato in un lavoro che non gli dà soddisfazione e vorrebbe tornare a dipingere come un tempo, magari in Francia, ora che è sicuro andarci. Rachel, sempre devota alla cura degli anziani genitori e della zia Dolly, capisce cosa ha sbagliato nel suo rapporto con Sid.
Nel corso del romanzo, se Londra appare spesso cupa e mesta per via degli strascichi del conflitto, i Cazalet passo dopo passo si rimettono tutti in carreggiata. Si procede per errori e tentativi, c’è chi ha più fortuna e trova subito l’uomo della sua vita e chi subirà una tremenda delusione con conseguenze piuttosto importanti.
Ma sopra ogni cosa c’è un sentimento che aleggia e vince sempre: l’amore. L’amore, declinato in ogni modo, appiana le difficoltà, attenua i litigi, rischiara le giornate e permette di vedere il mondo con più fiducia.
“Allontanarsi” di Elizabeth J. Howard ha un finale meraviglioso per tutti, perché ognuno dei Cazalet sembra trovare la propria dimensione, avviato verso un futuro che noi potremmo immaginare – dopo gli anni cupi della guerra – il più felice possibile.
Per il finale bellissimo, per gli sviluppi e gli intrecci, per le sensazioni sincere che ho provato leggendo, per tutti motivi – dicevo – “Allontanarsi” è il più bel romanzo della saga dei Cazalet, quello che avrei dovuto leggere un po’ più lentamente, per godermelo meglio. Ma si sa, i libri si possono anche rileggere.
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“Confusione” di Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon, Fazi editore (vol. 3)
“Allontanarsi” di Elizabeth J. Howard, trad. M. Francescon, Fazi editore (vol. 4)