Samar Yazbek | Passaggi in Siria

(…) abbiamo ucciso dodici soldati” mi disse Salaheddine, chiarando che si erano limitati ad applicare la legge.
“Accade, in guerra” risposi.
“Questa non è una guerra” disse lui.
“È una guerra tra la vostra gente e Bashar al-Assad” replicai.
“Non è anche la tua?” mi chiese.
“Sì, certo, ma io mi batto a modo mio. Ho la mia penna, sono giornalista e scrittrice” [Passaggi in Siria, Samar Yazbek, trad. A. Grechi]

Samar Yazbek è una scrittrice e giornalista, costretta a fuggire dalla Siria a causa delle guerre e delle violenze che stanno imperversando nel suo Paese. La Yazbek è fortunata: riesce a riparare con la figlia a Parigi, ma ad un certo punto decide di tornare nel in Siria, ben conscia dei pericoli che corre, per documentare che cosa sta succedendo e per raccontarlo all’Occidente.

Nel reportage “Passaggi in Siria“, tradotto da Andrea Grechi per Sellerio, Samar Yazbek descrive i tre ingressi illegali in Siria passando dai confini turchi – agosto 2012, febbraio 2013, luglio-agosto 2013. La giornalista si concentra in modo particolare sulle condizioni di chi è rimasto in Siria, sullo svolgimento delle battaglie, sul terrore che permea tutto il Paese e infligge pene tremende – fisiche e psicologiche – alle persone, soprattutto ai bambini.

Il cuore di Samar batte forte quando varca tutte e tre le volte il confine turco-siriano. Non si abitua, la paura resta tale e quale come la prima volta. Le emozioni sono tante, si confondono l’una con l’altra. Ciò che ritrova nel suo Paese la lascia sgomentata.

Il silenzio permette di dare un senso a ciò che ci circonda, di osservare e riflettere. Dà alle cose la possibilità di esprimersi; ancorché non scevro di ambiguità, spesso il silenzio crea lo spazio necessario per far emergere il significato [Passaggi in Siria, Samar Yazbek, trad. A. Grechi]

Samar Yazbek scopre che la Siria, le sue genti, la sua cultura, i suoi paesaggi maestosi sono stati completamente distrutti. Sul suo cammino, la Yazbek trova edifici sventrati, assiste alla distruzione di opere d’arte antiche di inestimabile valore, trema quando nel cielo risuonano i boati dei bombardamenti, si sente male quando percepisce l’odore dei corpi in decomposizione.

La figlia di mezzo, che aveva perso l’udito a causa di una granata, si prendeva cura della sorella senza gambe. Quando questa si lasciò scivolare lentamente lungo i gradini per raggiungerci, la sorella sorda la sorresse tenendola per mano; rimasi colpita dai loro volti, che malgrado l’oscurità sembravano risplendere d’una bellezza mozzafiato. Tutta quella bellezza in mezzo a tanta miseria ripugnante [Passaggi in Siria, Samar Yazbek, trad. A. Grechi]

Palmyra 03.jpg

Il sito archeologico di Palmira, Siria, come si presentava prima della devastazione ad opera di Daesh (fonte: Wikipedia)

Passaggi in Siria” di Samar Yazbek fotografa la drammatica situazione in Siria tra il 2012 e il 2013. Nel 2019, attimo in cui scrivo questo articolo, sono già otto gli anni di guerra in Siria, anzi, delle guerre in Siria, poiché si tratta di una serie di conflitti che vedono diverse parti in lotta tra loro.

Leggendo le notizie che di tanto in tanto compaiono sui quotidiani itialiani, sembra proprio che non sia un conflitto in via di risoluzione, piuttosto sembra acquisire sempre maggiore violenza. Si scontrano i kurdi, i turchi, i russi, i siriani afferenti alla Free Army – l’Esercito siriano libero -, il dittatore al-Assad e, uno dei più temuti spettri del nostro tempo, gli uomini di Daesh.

Immaginate quanto tempo ci impiegherà – se ci riuscirà – la Siria a ritornare un Paese normale. Immaginate quali ferite insanabile si lascerà dietro un simile conflitto; immaginate quanti bambini senza genitori, uomini, donne, bambini resi disabili dalle mine o dagli attentati; immaginate come faranno a rialzarsi, persone che hanno perso ogni bene, ogni affetto.

Io non ci riesco, ad immaginarlo. E anche per questo il nostro tempo spesso mi fa molta paura.

“La vittoria sarà nostra, dittatore! (…) Magari non durerà, forse moriremo, ma qui e adesso ti abbiamo sconfitto. Probabilmente vincerai, perché sei un criminale e noi siamo i figli di una Siria che non c’è più, ma per il momento ti abbiamo sconfitto”. Durò un breve istante quella sensazione di trionfo, un istante fugace; di lì a poco il bombardamento si intensificò e sprofondammo in un silenzio assoluto [Passaggi in Siria, Samar Yazbek, trad. A. Grechi]

Per chi vuole approfondire:

Titolo: Passaggi in Siria
L’Autrice: Samar Yazbek
Traduzione dall’inglese: Andrea Grechi
Editore: Sellerio
Perché leggerlo: per conoscere la realtà del nostro tempo, del tempo che stiamo vivendo

(© Riproduzione riservata)

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2 pensieri su “Samar Yazbek | Passaggi in Siria

  1. Barbara ha detto:

    Molto interessante. Prendo nota anche di questo libro qui.
    Sabato sera, ero a cena con cari amici svedesi venuti in Italia nei giorni della crisi di Governo. Mi chiedevano quale fosse l’attuale situazione politica italiana e, inevitabilmente, siamo arrivati al tema delle migrazioni. Ci hanno raccontato di come sia cambiata la politica svedese (paese notoriamente accogliente) proprio a seguito della prima crisi siriana e del numero elevatissimo di profughi siriani, richiedenti asilo in Svezia. Ad un certo punto, il nostro amico ha detto una cosa tipo “l’intolleranza svedese è esplosa con la crisi siriana” e a me è sembrato impossibile che due contesti così distanti (geograficamente, politicamente, culturalmente) potessero avere delle connessioni.
    Grazie per il bel post.

    Piace a 1 persona

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