Viaggio a Stoccolma: istruzioni per realizzare un sogno

In Svezia ho avuto la conferma di quanto ho sempre immaginato. Ho letto parecchio, sul Nord Europa, e l’ho sognato per anni. Poi un bel giorno ho deciso che era ora di andarci, in Nord Europa. In questo articolo vi racconto il mio viaggio a Stoccolma e vi do qualche suggerimento per organizzare un giro nella capitale della Svezia.

Un amore che arriva da lontano

Già da bambina ero attirata dal Nord: mi ritrovavo a sfogliare i grandi e pesanti atlanti che trovavo nella casa dei nonni e il mio dito percorreva spesso il perimetro delle terre scandinave. Per me non esistevano altre terre con tanto fascino: i Paesi Scandinavi rappresentano un luogo mitologico, sognavo le estati luminose, le notti invernali rischiarate dai colori cangianti delle aurore boreali, credevo che nei boschi ci fossero gnomi e folletti, mi affascinavano le spiagge, con l’acqua cristallina ma gelata, circondate da pini e dal profumo di resina collosa.

Dopo aver visitato Helsinki – seppur brevemente – ho deciso di organizzare un viaggio nella capitale della Svezia, attirata dall’idea delle lunghe notti di giugno e, favorita dall’alta pressione che ha stazionato sulla Scandinavia mentre ero su, ho ricevuto in regalo cieli blu, grandi nuvole di panna e giornate ventose.

Mariaberget visto dall’isola di Riddarholmen (foto: Claudia)

La Svezia ed io: il colpo di fulmine

Quando l’aereo inizia le manovre di atterraggio sull’aereoporto Arlanda, intravedo l’arcipelago di Stoccolma con le sue isolette rocciose che punteggiano il Mar Baltico ad est della capitale della Svezia. L’arcipelago è costituito da decine e decine di piccole e piccolissime isole tra le quali potrei navigare attraverso senza annoiarmi mai. Era uno dei luoghi che sognavo di visitare, in particolar modo dopo aver letto “L’arte di collezionare mosche” di Fredrik Sjöberg (Iperborea).

Scesa dall’aereo, mi sembra tutto così ordinato, pulito, impeccabile. L’autobus parte spaccando il minuto, l’autista ci saluta cortesemente con un perfetto inglese e ci dà il benvenuto in Svezia. Il viaggio verso Stoccolma è un susseguirsi di fattorie e casette rosso di Falun ai bordi della superstrada.

La prima sorpresa è alla fermata della metropolitana (Tunnelbanna, per trovare la metropolitana dovrete cercare la lettera T) di Gamla Stan: appena il treno riparte non si è più in sotterraneo, bensì in superficie, e voltandosi verso sinistra ecco l’immagine da cartolina di Stoccolma, gli antichi palazzi sull’isola di Gamla Stan. Ora è ufficiale: sono in Svezia ed è già scattato un piccolo colpo di fulmine.

Gamla Stan vista dall’isola di Sodermalm (foto: Claudia)

Alla scoperta di Stoccolma attraverso i cinque sensi

Stoccolma è una città che mi ha colpita molto, mi sono letteralmente innamorata dei palazzi che si riflettono sull’acqua, di quegli scorci stupendi che spuntano all’improvviso e della presenza di tanto verde che conferisce quel tocco di colore che si amalgama perfettamente con l’architettura della città. Sull’isola di Djurgården si ha la sensazione di essere in un immenso parco, naturale e quasi selvaggio, anziché nel centro di una delle capitali del Nord Europa.

Ho pensato di descrivere Stoccolma attraverso i cinque sensi, perché per me è stata così, una città che mi ha coinvolta, trasportata ed emozionata al punto di commuovermi, com’è successo anche sulla spiaggia di Trouville sull’isola di Sandön, della quale vi parlerò in un altro articolo.

Il tatto

Stoccolma attraverso il tatto è toccare i tiepidi graniti del belvedere di Skinnarviksberget, sull’isola di Södermalm. Ci si sdraia su quelle lastre di pietra che hanno milioni di anni, lisce e ammorbidite dagli immensi ghiacciai che hanno coperto la Scandinavia durante le ultime ere glaciali. Dal belvedere di Skinnarviksberget si gode una vista unica su Stoccolma e ogni sera, attorno alle 22.00 in estate, si assiste ad un’attrazione gratuita che spesso dimentichiamo esistere: il tramonto.

Ore 21.40, Stoccolma è avvolta da una luce rosa (foto: Claudia)

Il gusto

Stoccolma attraverso il gusto è assaggiare le specialità svedesi, una proposta dolce e una salata. La tipica girella di uvetta e cannella, spesso accompagnata da marmellata, si chiama Kanelbullar ed è una vera bontà. È ricca di zuccheri e calorie, ma non c’è problema perché Stoccolma è una città che va scoperta usando i piedi. Preparatevi a lunghe passeggiate. Dove trovo le Kanelbullar? In tutte le pasticcerie e panetterie artigianali della città, nella catena 7Eleven e nei supermercati forniti di reparto panetteria.

La proposta salata sono le aringhe fritte che si mangiano al chioschetto Nystekt Stromming, proprio nel cuore di Gamla Stan. Con poco meno di 7.5 euro potrete assaggiare un piatto di aringhe fritte accompagnate da verdure, per poco meno di 5.5 euro potrete mangiare un buger di aringhe e verdure. Dove lo trovo? Qui!

Sempre a proposito di cibo, ho notato che gli svedesi amano fare il pic nic nei parchi e sui colli della città, sia per pranzo che per cena. La vedo un’usanza molto piacevole, ideale per sfruttare le lunghe e tiepide serate estive dopo il buio dell’inverno. Anche noi ci siamo adeguati subito a questa tradizione, armati di panini e dolcetti abbiamo mangiato un pranzo con vista sul Mar Baltico sull’isola di Sandön, dalla quale come dicevo vi parlerò presto.

Pic nic con vista al Monteliusvägen, isola di Södermalm (foto: Claudia)

L’udito

Stoccolma attraverso l’udito è ascoltare stralci di conversazioni in svedese, una lingua che non conosco, ma che suona un po’ dura e un po’ suadente. È sentire le strida dei gabbiani che volano sulla città alla ricerca di pesci e avanzi di pic nic.

Stoccolma è lo stormire del vento tra i mille alberi, sono le grida dei bambini che si divertono nelle giostre del Grönda Lund, è il motore dei traghetti che collegano le quattordici isole su cui si è sviluppata la città. È il rumore degli zoccoli dei cavalli della Polizia reale, è lo sciabordio dell’acqua che accompagna chi passeggia lungo le banchine, è lo sfrerragliare dei treni della metropolitana nel cantiere aperto di Slussen.

Skeppsholmsbron, il famoso ponte con la corona (foto: Claudia)

L’olfatto

Stoccolma attraverso l’olfatto è altrettanto ricca. I profumi che aleggiano sono molti: i lillà in fiore, la frittura delle aringhe, gli effluvi metallici in prossimità dei cantieri. Ci sono gli aromi salmastri tipici delle città sul mare, ma non sono mai invadenti.

Ci sono la resina dei pini e il profumo dei fiori nei parchi sulle isole che sembrano giardini incantati, come l’isola giardino di Djurgården. Sull’isola di Sandön, nei boschi, c’era una fragranza che avrei voluto imbottigliare e portare con me, perché respirare quell’essenza fa scappare via la tristezza, rallegrando gli animi di chi ama il Nord. Nel museo all’aperto di Skansen c’è il puzzo delle alci e delle renne, ma anche la fragranza di antico e polvere quando si entra nelle vecchie casette svedesi di inizio secolo scorso.

Casa contadina a Skansen (foto: Claudia)

La vista

Infine, la vista, il senso che userete più degli altri a Stoccolma. Ovunque l’occhio si posi, c’è una piccola meraviglia, un dettaglio, un oggetto che colpisce, un palazzo che toglie il fiato, un’immagine che si vorrebbe imprimere per sempre nella propria mente.

A Stoccolma, gli occhi alla sera saranno stanchi, si sono posati e hanno ammirato davvero troppe bellezze. Hanno trasmesso tutto al vostro cervello, che ha immagazzinato più ricordi possibili. La luce calda del tramonto di giugno, i colori brillanti dei palazzi reali, le luci del parco divertimenti, i petali dei fiori che sono davvero dappertutto, quel rosso di Falun che ora amate alla follia, il cielo blu che si riflette sul Baltico e le navi bianche che percorrono i bracci di mare.

Hanno registrato il blu e il giallo brillante della bandiera svedese che sventola dappertutto. I ponti, le passeggiate, i sorrisi delle persone che vi daranno una mano ad orientarvi o a trovare una piazzetta. Ricorderete tutto. Dovete ricordarlo. E se per caso ve ne dimenticherete, dovrete ritornare in Svezia ad ammirare la vera meraviglia che è custodita nel Nord Europa.

Gamla Stan (foto: Claudia)

Del perché dovreste organizzare un viaggio a Stoccolma

È una città stupenda, ricca di fascino, regale e magnetica. Stoccolma è la più bella capitale europea che ho visto finora. Gli svedesi sono gentilissimi, parlano tutti un ottimo inglese e sono contenti di aiutare chi ha bisogno di una dritta per vedere o trovare un posto. In Svezia ho avuto la conferma di quanto ho sempre immaginato: spesso si ama un luogo senza averlo ancora visto, vissuto.

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Informazioni pratiche

  • Voli: Stoccolma è collegata molto bene con i maggiori aeroporti italiani. Io ho volato con la Blue Air da Torino.
  • Dall’aeroporto di Arlanda al centro città: Stoccolma è raggiungibile da Arlanda attraverso il treno e una compagnia di autobus, la Flybussarna. Io ho preferito l’autobus: si può comprare il biglietto direttamente on line qui.
  • Dove dormire: ho alloggiato al Mosebacke Hostel, nel cuore di Södermalm, che è un quartiere molto bello, sicuro e tranquillo. Per risparmiare notevolmente, suggerisco di cercare un alloggio con cucina, perché mangiare fuori a Stoccolma è piuttosto costoso, mentre i supermercati hanno prezzi relativamente simili ai nostri.
  • Le attrazioni immancabili: il parco di Skansen è un vero spettacolo. È il museo all’aperto più antico del mondo, con case e fattorie provenienti da tutto il paese che riproducono la Svezia in miniatura, con tanti animali e pure pietre runiche. A Stoccolma sono presenti diversi musei gratuiti e il Museo dei Nobel è gratuito in un determinato orario.
  • Monete e pagamenti: la moneta ufficiale è la corona svedese (1 kr = 0,098 euro), ma io ne ho viste davvero pochissime. La maggior parte degli svedesi usa carte e bancomat, e io ho usato una carta ricaricabile (Poste Pay) per tutta la durata del viaggio. Ho pagato ogni cosa con la carta, dall’escursione a Sandön ai biglietti della metropolitana.
  • Ispirarsi: per organizzare il viaggio fate riferimento all’ottimo sito Visit Stockholm.

Panorama sull’isola di Riddarholmen (foto: Claudia)

Letture per prepararsi al viaggio

La letteratura svedese è ben rappresentata in Italia, grazie al lavoro di diverse case editrici che si occupano di portare a noi lettori italiani i romanzi e gialli di successo in Svezia. Ecco una selezione di libri per incominciare ad amare la Svezia e Stoccolma.

Film per prepararsi al viaggio

Ecco una selezione di film svedesi che ho visto di recente.

  • The Square (2017) diretto da Ruben Östlund
  • Mr. Ove (2015) diretto da Hannes Holm
  • Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (2013) diretto da Felix Herngren

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Con la speranza che l’articolo vi sia piaciuto, vi do appuntamento alla prossima puntata nella quale vi parlerò dell’isola di Sandön, ad Est di Stoccolma. Voi siete mai stati a Stoccolma? Questo articolo vi ha fatto venire voglia di andarci?

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17 pensieri su “Viaggio a Stoccolma: istruzioni per realizzare un sogno

  1. viaggiodolceviaggio ha detto:

    Ciao! Innanzitutto, complimenti per il blog… È vastissimo e hai avuto una meravigliosa idea nel collegare libri e viaggi!
    Sono un’appassionata di Nord anche io.. E di Svezia in modo particolare!
    Sto organizzando un viaggio a Goteborg e il suo arcipelago per agosto, e la città che amo di più è Stoccolma!
    A questo proposito, ti invito a visitare il mio blog.. È ancora un neonato, c’è ancora molto da fare e da migliorare, però vedendo che sei interessata alla capitale svedese, magari hai piacere di leggere il mio diario di viaggio, la mia guida ed esplorare le mie mappe!
    Il mio blog si chiama viaggiodolceviaggio
    Ti aspetto!
    Grazie e ancora complimenti!
    https://viaggiodolceviaggio.wordpress.com/category/europa/svezia/stoccolma/

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  2. alida berchiera ha detto:

    Brava Claudia…..descrizione stupenda e foto mozza fiato…..sono paesi che anch’io ho sempre sognato di vedere….ora ho iniziato il mio viaggio attraverso di Te GRAZIE!!!! Ciao buona giornata….(Condivido per rileggermelo) Ciao ciao!!!

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  3. nevicancora ha detto:

    Ritratto meraviglioso di una città stupenda. Mi hai fatto venir voglia di uscire di casa (qui a Stoccolma!) e perdermi nei parchi sparsi in giro per la città. Amo particolarmente quello di Tantolunden a Hornstull, bagnato dal mare e sempre pieno di vita. Grazie alla tua descrizione, guardare il tramonto su Skinnarviksberget è adesso in cima alla mia lista di cose da fare questo weekend 😀 Davvero interessante anche il collegamento alla letteratura. Complimenti!

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