Imants Ziedonis | Favole colorate

Se potessi tornare indietro nel tempo, chiederei di rivivere i momenti in cui mia nonna mi raccontava le favole prima di andare a dormire. Lei sedeva accanto al mio letto, con la abat-jour accesa, mentre io stavo già sotto le coperte con le orecchie ben aperte. Le storie che mi raccontava non le ricordo più, e lei da dove si trova ora non può certo ripertermele. Leggendo “Favole colorate” di Imants Ziedonis (Damocle edizioni, 147 pagine, testo lettone a fronte, 10 €) mi è sembrato di tornare un po’ bambina, anche se accanto a me, adesso, mia nonna non c’è più.

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Titolo: Favole colorate

L’Autore: Imants Ziedonis è una delle voci più amate della letteratura lettone del secondo Novecento. Le sue “Favole colorate” sono state tradotte in quattordici lingue.

Traduzione dal lettone: Paolo Pantaleo

Editore: Damocle edizioni

Il mio consiglio: una bella e romantica lettura per tornare un po’ bambini

Con la mia ambra è molto bello e molto facile vivere. Ma della talpa da quella volta non seppi più niente. Ho visto diverse altre talpe, ma una con un dente d’ambra , quella non l’ho più vista. Di sicuro starà cercando qualcun altro che ancora non possiede la propria ambra. Se la incontrate, non abbiate paura, seguitela, vi porterà nella favola d’ambra. O forse anche in qualche altra fiaba. Comunque – ci incontreremo ancora, magari in una favola colorata, o in una favola profumata, o in favole dove il vento fa frusciare le foglie, oppure dove il mare è in tempesta. Le favole sono così tante che non finiscono mai [Imants Ziedonis, Favola d’ambra, trad. P. Pantaleo]

Leggendo “Favole colorate” di Imants Ziedonis ho trascorso un paio d’orette in compagnia di brevi storie permeate da romanticismo e sensibilità, scoprendo un autore lettone molto raffinato forse ancora troppo poco apprezzato in Italia.

Ogni favola è contraddistinta da un colore (bianca, gialla, marrone, blu, nera, rossa, viola, verde e grigia) e poi ci sono le favole d’ambra e quella macchiata; in queste storie prende vita un universo di personaggi a tratti dolcissimi a volte più duri (come nella favola nera, dove si parla dell’inferno), fermo restando sempre il suo stile struggente e molto poetico. In effetti, alcune di queste favole sembrano vere e proprie poesie, versi scritti curiosamente in prosa.

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“Cavallo blu” Franz Marc (1911)

Nelle storie di Ziedonis si trovano paesaggi baltici tutti bianchi, dove anche le uova bianche delle galline bianche si perdono nella bianca neve (tra l’altro, curiosità, in lettone “bianco” si dice “baltā“); c’è la storia gialla ambientata nei prati dove tutto diventa giallo, e la bella storia marrone dove un essere dispettoso e rapidissimo con un tocco fà arrivare l’autunno. Nella favola blu, una delle più belle, c’è un cavallo solitario di colore blu, costretto alla solitudine dagli altri cavalli e obbligato a mangiare solo cose blu.

La favola nera parla dell’inferno, dove tutto è al contrario e il latte non è bianco, bensì nero; nella favola rossa una fiammella dispettosa cerca di indurre la piccola Fiammetta a liberarla, mentre nella favola viola a chi beve troppa grappa viene il naso lilla e rischia di perderlo.

Il bosco entra in città nella favola verde, e cerca di liberare Rigā da quel puzzo fatto di scarico delle macchine, fumo delle fabbriche, polvere che si deposita dappertutto.

Il colore grigio parla nella favola grigia, raccontandosi come il colore dell’attesa: non è forse vero che l’attesa è grigia?

Sono io il primo fra tutti i colori. Io sono il colore dell’attesa. Nel mattino nuvoloso tutti aspettano il sole, nella sera grigia, la luna. Nella grigia primavera del disgelo desiderano i fiori, nell’autunno plumbeo, la candida neve. Io sono il Grigio, ed è a causa mia se le persone cercano gli altri colori [Imants Ziedonis, Favola grigia, trad. P. Pantaleo]

Infine, la favola macchiata e la favola d’ambra, rispettivamente dove una Macchia dispettosa imbratta animali e persone e dove una talpa dal dente d’ambra aiuta un ragazzo a trovare la propria ambra.

A fine lettura, oltre ad un po’ di nostalgia che le favole e il pensiero dei racconti con animali magici e creature soprannaturali mi evocano un po’, sono davvero felice di aver letto e scoperto questo autore lettone, ancora non molto conosciuto in Italia. E dopo avervi parlato e raccontato di questo bel libricino, spero di avervi incuriosito e mi auguro che possa capitarvi di leggerlo.

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