Io alla prima cinematografica di “Ritorno al futuro” non ci sono andata per il semplice fatto che all’epoca non ero ancora nata. In effetti, la DeLorean la prenderei per farci un salto, al cinema, quella sera dell’ottobre del 1985, giusto per capire se nell’aria della sala il flusso canalizzatore faceva scintille tra i cervelli degli spettatori. L’intera trilogia di “Ritorno al futuro” l’ho vista sulle VHS che mio padre aveva registrato dalle prime TV, quelle povere cassette che ho consumato a forza di farle girare nel videoregistratore, tanto che ho persino dovuto buttarla e comprare i DVD. Ma nel frattempo avevo già imparato le battute a memoria e ovviamente mi ero innamorata del giovane Marty McFly del 1985.
Così, quando ho scoperto che la casa editrice torinese Las Vegas edizioni aveva pubblicato “Prendi la DeLorean e scappa” (158 pp., 12 euro formato brossura; 3,90 euro formato ebook) ovvero una raccolta di racconti di autori vari ispirati ad uno dei miei film preferiti ho deciso di leggerli. E per un paio di giorni ho vissuto sospesa e sorpresa tra passato e futuro.
Titolo: Prendi la DeLorean e scappa
A cura di Andrea Malabaila con contributi degli Autori: Davide Bacchilega / Marco Candida / Eva Clesis / Vito Ferro / Roberto Gagnor & Michela Cantarella / Enzo Gaiotto / Manuela Giacchetta / Elia Gonella / Andrea Malabaila / Christian Mascheroni / Gianluca Mercadante / Claudio Morandini Gianluca Morozzi / Daniele Pasquini / Giorgio Pirazzini / Giuseppe Sofo / Daniele Vecchiotti / Paolo Zardi
Editore: Las Vegas edizioni
Il mio consiglio: leggete questi racconti divertenti e a volte con finali a sorpresa che vi porteranno avanti e indietro nel tempo per rivivere la grandiosa saga di “Ritorno al futuro”
In quell’ottobre del 1985 in classe non si parlava d’altro. Aver visto il film, e magari saperlo raccontare con dovizia di particolari, significava salire in pochi secondi la classifica dei fighissimi della scuola. Le ragazze più carine e ambite sarebbero state ben felici di farsi accompagnare al cinema anche da chi, come me, certo non spopolava tra il genere femminile. Molte di loro – si mormorava sognanti nel bagno dei maschi – non avrebbero protestato neanche quando la mano sarebbe salita sopra il ginocchio, con il faccino di Michael J. Fox a sorridere dallo schermo. Così decisi che dovevo assolutamente invitarne una alla proiezione delle tre e mezza, trascinarla su in galleria e, con la scusa del ritorno al futuro, fare io quel passo avanti nella mia vita diventando un po’ più uomo. Non era neanche granché importante quale delle mie compagne sarebbe stata la mia macchina del tempo erotico: nel debordare ormonale dei tredici anni una valeva l’altra, comprese le più bruttine; ciò che mi importava era solo abbattere il muro dell’infanzia perenne a cui sembravo condannato e sperimentare una qualsiasi forma di esperienza pseudosessuale che coinvolgesse qualcun altro oltre me stesso [citazione del racconto “Mutando”, Daniele Vecchiotti]
I diciotto racconti compresi nella raccolta “Prendi la DeLorean e scappa” sono scritti da diversi autori e, come già ho scritto nell’introduzione, hanno la trilogia di “Ritorno al futuro” come filo conduttore; alcuni protagonisti dei racconti scoprono come viaggiare nel tempo per motivi più disparati: c’è chi cerca di evitare la morte di un parente e chi cerca di salvare il rapporto con la fidanzata distrutto da un appuntamento mancato; c’è il racconto tenerissimo di un uomo che volando a cavallo di una piuma magica viene trasportato in Scozia a conoscere il celebre scrittore Robert Louis Stevenson.
Poi, ci sono racconti divertenti e simpatici, come quello del povero Carlo terrorizzato dal Bennet di San Martino Siccomario (PV) e racconti che svelano dettagli e particolari del film che non conoscevo – nonostante lo abbia visto decine di volte. Ci tengo a citare, infine, il racconto che più di tutti mi è piaciuto: “Un morto sul due a zero” di Daniele Pasquini, sarà perché di recente ho letto un romanzo che aveva come protagonista il ladro della Coppa Rimet, ma io dell’assurda storia del buon Bruno Savini, tifoso dei viola, me ne son proprio innamorata (e occhio al bagno, Bruno, che il pavimento è scivoloso).
Alla fine del primo tempo scese sotto coperta in direzione del bagno. Erano tutti scuri in volto. Bruno camminava a occhi bassi nella calca, ma nonostante lo sguardo fisso sul pavimento non fece caso a una pozza di urina sul linoleum del corridoio del bagno: scivolò, e scivolò talmente bene da volare alto, all’indietro. Atterrò schiantando la nuca sul pavimento, e lì rimase, disteso e spento, intuendo in quella frazione di secondo che intercorre tra la vita e la morte (perché sì, intuì anche questo: esiste davvero quell’istante, un attimo in cui il momento e l’eterno si confondono e in cui tutto è chiaro), intuendo in quell’istante lì che avrebbe lasciato questo mondo disteso nel pisciatoio dell’Artemio Franchi, morto per due a zero contro quei gobbi della Juve. [citazione del racconto “Un morto sul due a zero”, Daniele Pasquini].
“Prendi la DeLorean e scappa” è un’originale e bellissima antologia eterogenea di storie che permettono di rivivere gli anni dell’uscita del film “Ritorno al futuro” nelle sale italiane, ma ci fanno anche riflettere sul come veniva visto all’epoca il futuro e quante speranze in esso venivano riposte, come nel bel racconto “La promessa” di Paolo Zardi.
E ad oggi, anno 2015, trent’anni esatti dai favolosi viaggi di Marty McFly e Doc sulla DeLorean, un libro che celebrasse questa serie di film cult sul panorama italiano mancava: quindi, se non avete ancora acquistato una copia del libro, procuratevene una: è più semplice acquistare una copia del libro anziché cercare una DeLorean – e relativo plutonio! – per tornare indietro nel tempo nel caso in cui le copie si esauriscano.
Nota a pié di pagina
Due piccole cose che mi fanno impazzire: una è lo sciccoso segnalibro con le ciliegie su sfondo verde marchiato Las Vegas edizioni che è possibile ritagliare dal risvolto di copertina; e due, i ringraziamenti al lettore a fine libro: come già scrissi per laNuovafrontiera, ne sono entusiasta perché senza lettori non ci sarebbero libri, traduttori e quindi nemmeno editori.
Wow vado a cercarlo subito!! grazie per il suggerimento 🙂
P.s. io c’ero…….quel pomeriggio al cinema non l’ho mai dimenticato 🙂
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Che fortuna! Quel film – anzi, quei film – sono diventati dei veri e propri cult!
Cerca pure il libro 🙂 dovresti trovarlo su tutti gli store on line, oppure sul sito della casa editrice si può anche acquistare comodamente!
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E chi mai si è perso quel film grandioso! Visto e rivisto migliaia di volte…
Anche io se avessi una macchina del tempo,mi farei un bel po’ di viaggi nella storia; penso che sia il sogno di molti. Interessante questo libro, celebra appieno il tema del film.Originale.
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Ciao Michela!
Eh sì… anche io ho visto e rivisto quel film e ogni volta che passa in TV non manco mai di guardarlo!
Anche io se avessi la macchina del tempo farei un bel po’ di viaggi nel passato… Cosa darei per vedere i dinosauri che pascolano in Patagonia!
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Non sono una fan della trilogia cinematografica (anzi), però il modo in cui hai presentato i racconti mi ha incuriosita… chissà che non possa conquistare anche me! 😉
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Ciao Cristina!
Chi lo sa… magari i libri che all’apparenza ci colpiscono poco, diventano poi i nostri preferiti. A me è successo con “Cronache marziane”, pensavo fosse un libro noioso che però avevo acquistato nel 2000 – e quindi mi vergognavo di non aver letto – e poi si è rivelato un libro stupendo!
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