Emily Brontë | Cime tempestose

L’ho letto per ultimo, l’unico romanzo scritto da Emily. L’ho letto per ultimo perché molti amici (soprattutto Federica, la mia consigliera libresca di fiducia) mi ha confessato che “Cime tempestose” è il suo classico preferito; anche in molti blog di libri e su aNobii lo davano come il migliore delle sorelle Brontë, nonché nella quarta di copertina della mia copia c’è scritto: “Capolavoro assoluto della letteratura vittoriana, romanzo per eccellenza della passione romantica […]“. Con una serie di premesse come queste, non ho potuto far altro che leggerlo e di seguito ecco il mio commento.

Titolo: Cime tempestose

L’autrice: Emily Jane Brontë nacque a Thorton il 30 luglio 1818, quinta di sei figli di Patrick Brontë e Maria Branwell. Emily condusse una vita appartata nella casa paterna, dalla quale quasi non si mosse se non per brevi soggiorni in collegio. L’universo di Emily fu molto limitato, ma i libri “il mondo di dentro” la ispirarono molto. Emily Brontë morì di tisi nel 1848, solo un anno dopo aver pubblicato “Cime tempestose”, il suo unico romanzo.

Editore: Superclassici Sperling Paperback

Il mio consiglio: sì, è un romanzo emozionante, appassionante, avvincente e ricco di colpi di scena

Heathcliff si era inginocchiato per abbracciarla; tentò di alzarsi, ma lei lo tenne fermo prendendolo per i capelli. “Vorrei poterti tenere così,” continuò con amarezza, “finché non fossimo morti tutti e due. Non m’importerebbe di farti soffrire. Non m’importa delle tue sofferenze. Perché non dovresti soffrire anche tu, come me? Mi dimenticherai? Sarai felice quando io sarò sottorerra? Fra vent’anni dirai: Ecco la tomba di Catherine Earnshaw. Tanto tempo fa l’amavo, e mi disperavo per averla perduta; ma è passato. Da allora ne ho amate molte altre: i miei figli mi sono più cari di quanto lo fosse lei, e alla mia morte non sarò felice perché vado a raggiungerla, ma infelice perché devo lasciare loro! E’ questo che dirai, Heathcliff?”

Per il lettore che ancora non ha letto “Cime tempestose” questo passo che ho citato penso possa far trasparire tutta la passione che c’è tra Heathcliff e Catherine, i due protagonisti principali del romanzo. I dipinti di William Turner, acquerellista inglese dell’Ottocento,  mi hanno ispirata per tutta la durata della lettura: mi piace molto accostare letteratura e arte. Nei tratti rapidi e sbiaditi di Turner vedo le perfette descrizioni del romanzo di Emily Brontë, descrizioni splendide e realistiche, tanto da avermi nuovamente fatta innamorare della brughiera e delle ambientazioni cupe e gotiche.

Emily purtroppo è morta giovanissima di tisi, un male molto diffuso nella sua famiglia, e ha potuto pubblicare solamente una raccolta di poesie (scritte con le due sorelle, Anne e Charlotte) e questo romanzo. Morta a solo un anno dopo la pubblicazione di questo romanzo che diede scandalo per i contenuti della trama, Emily non poté beneficiare della fama che le avrebbe portato, se si considera che si legge ancora oggi, a 166 anni dalla pubblicazione e piace ancora come se fosse una novità del momento.

La vicenda delle famiglie Earnshaw e Linton viene narrata da Ellen Dean, la storia domestica della famiglia Earnshaw, al signor Lockwood il fittavolo del signor Heathcliff. Il romanzo inizia nel 1801 quando appunto la domenista Ellen narra, con un lunghissimo flashback, la storia delle famiglie. Il signor Lockwood è molto interessato e vuole ogni dettaglio e ogni particolare. Così la domestica di abbandona ai ricordi di quelle due famiglie così divise tra loro, per ceto sociale e scuola di pensiero ma così legate per una serie di unioni ed eredi in comune.

Il romanzo può definirsi avvincente: è ricco di colpi di scena e benché ai personaggi principali se ne aggiungano di nuovi tra l’ideale prima parte e seconda parte, non resta mai noioso né pesante. I sentimenti, i gesti, i dialoghi come le descrizioni paesaggistiche sono portate all’estremo: la passione domina i due protagonisti principali, mentre altri personaggi che nella prima parte sono in ombra e appaiono odiosi al lettore, nella seconda parte si comporteranno diversamente e appariranno persone migliori.

“Cime tempestose” è quel romanzo che vorresti che non finisse perché l’ambientazione è bellissima – sublimi le descrizioni delle nevicate, della nebbia, delle serate fredde e buie – e vorresti sapere cosa succede ai rispettivi figli di Heathcliff e Catherine. Ma Emily è mancata giovane e chissà se aveva in mente un seguito per i suoi personaggi. E chissà se avrebbe mai immaginato che con questo romanzo avrebbe fatto parlare, emozionare e commuovere migliaia di lettori nei secoli a venire…

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5 pensieri su “Emily Brontë | Cime tempestose

  1. katyonabc ha detto:

    L’ho letto 4 volte! L’ultima proprio la settimana scorsa, durante un viaggio in Inghilterra, (accompagnandolo, ovviamente, anche da litri di tè) 😉 Tutte le volte è come se fosse la prima. Lo adoro. 🙂

    "Mi piace"

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