Questo post sarà una doppia recensione, perché oltre al romanzo “La donna della domenica” scritto da Fruttero & Lucentini, ho anche visto l’omonimo film andato in onda nel 1975, con la regia di Luigi Comencini e la partecipazione di Marcello Mastroaiani e Jacqueline Bisset.
Titolo: La donna della domenica
Gli autori: Carlo Fruttero e Franco Lucentini, scrittori italiani che per buona parte della loro carriera hanno scritto romanzi a quattro mani, grazie alla loro amicizia oltre che alla loro fantasia.
Editore: Mondadori
Il mio consiglio: è un buon romanzo, verrà apprezzato da chi ama Torino
Era da un po’ di tempo che “La donna della domenica” mi aspettava sullo scaffale della libreria, non mi decidevo mai ad iniziare a leggerlo. Finalmente, mi sono decisa quando ho avuto voglia di leggere un giallo italiano e l’idea che fosse ambientato a Torino mi ha dato la spinta per andare avanti. Non nascondo che nella parte centrale sia andato un po’ a rilento (o sono io che leggevo lentamente?!) ma nel complesso posso dire che mi sia piaciuto.
Il commissario Santamaria ha per le mani un caso davvero spinoso: l’architetto Garrone è stato assassinato utilizzando un fallo di pietra. Gli indiziati sono molti, a partire dalla borghesia della Torino bene, quella che appare scintillante ma è piena di contraddizioni.
Il commissario riuscirà a dipanare la matassa anche grazia all’aiuto di Massimo Campi, Anna Carla Dosio e Lello Riviera, che con i loro suggerimenti – più o meno voluti – riusciranno a metterlo sulla pista giusta.
Ho apprezzato molto che gli autori abbiano inserito qua e là dei modi di dire piemontesi, e anzi, tutta la vicenda ruoti proprio attorno ad un nostro modo di dire sulla cattiva lavandaia che non trova le pietre giuste per lavare.
Il film del 1975, diretto dal regista Luigi Comencini, è davvero molto simpatico, scorre rapidamente e spesso fa sorridere. I personaggi sono esageratamente caricaturati, i commissari meridionali e i torinesi con un accento spaventoso (Baucherio e la signora Trabusso fanno morire dal ridere). E’ molto fedele alla storia raccontata da Fruttero & Lucentini e guardando il film è stata la dimostrazione di come immaginavo i personaggi mentre leggevo il libro.
Insomma, promossi a pieni voti sia il romanzo che il libro. Non vi resta che procurarveli, se non li avete ancora letto e visto. Nel 2011 dal film è stato mandato in onda un remake in due puntate per la regia di Giulio Base con Giampaolo Morelli (il commissario Coliandro di Lucarelli, per capirci): io non l’ho visto, ma se mi capita lo guarderò volentieri.