Titolo: I giorni dell’arcobaleno
L’autore: Antonio Skàrmeta, all’anagrafe Esteban Antonio Skármeta Vranicić (Antofagasta, 7 novembre 1940) è uno scrittore, traduttore e diplomatico cileno. Autore di opere narrative, saggi, sceneggiature e testi teatrali.
Editore italiano: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2012
Il mio consiglio: sì, a chi è appassionato di storia del sudamerica e chi ama la scrittura poetica e disincantata.
Un arcobaleno.
Un semplice, coloratissimo e allegro arcobaleno. Ecco il simbolo della campagna pubblicitaria a favore del No del referendum indetto da Pinochet; siamo nel 1988 e il dittatore cileno Augusto Pinochet ha deciso che per dare una ventata di democrazia al suo Paese è necessario un referendum popolare. La domanda sarà semplice: popolo cileno, volete che Pinochet resti alla guida del vostro Paese? Sì o No?
La storia vede due famiglie protagoniste di quel caldo ottobre del 1988: i Santos, padre e figlio, e la famiglia del grafico pubblicitario Adrián Bettini.
Una mattina all’improvviso il professor Santos, docente di filosofia, viene sequestrato dai militari cileni sotto gli occhi della sua classe, nella quale vi è anche suo figlio Nico. Intanto, il grafico pubblicitario Adrián Bettini viene invitato dal Ministro Fernández per dirigere la campagna del Sì a Pinochet, ma Bettini non accetta. Il grafico è da anni sulla lista nera di Pinochet ed è senza lavoro perché nessuno lo può assumere. Bettini però decide, non senza pochi dubbi, di dirigere la campagna per il No a Pinochet.
Nico e la figlia di Bettini, Patricia, sono fidanzati e vivono non senza turbamento questo periodo difficile di campagna elettorale. Si tratta infatti di una vera e propria campagna elettorale, perché il dittatore ha deciso di lasciare ben 15 minuti di spazio in TV a chi dirige la campagna per il No.
Il 5 ottobre si avvicina, la data del referendum popolare è alle porte. Bettini inventa uno spot per il Sì che andrà in onda in quei preziosi 15 minuti, mentre Nico disperato cerca suo padre temendo che sia già diventato uno dei tanti desaparecidos.
Ma per fortuna, la vera democrazia sta per arrivare e il difficile periodo per il popolo cileno sta per finire. Dopo anni di feroce e cruenta dittatura, sta per arrivare di nuovo la rinascita: un po’ come dopo un temporale, quando all’improvviso spunta l’arcobaleno.
La penna di Skármeta mi ha nuovamente conquistata, dopo aver letto “Il postino di Neruda”. Ho ritrovato le emozioni raccontate con una leggerezza poetica rara da trovare nei romanzi che vengono ambientati in epoche difficili, come quelle caratterizzate da genocidi e disumane dittature.
ho visto il film: storia interessante, ma noiosissimo!
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Il libro mi era piaciuto molto! L’avevo preso in prestito alla biblioteca di Cirié, perché nuovo costava un sacco… ma adesso Einaudi avrà già fatto l’edizione economica!
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